Ucraina: verso il protocollo di intesa tra Regione Toscana e Regione di Kiev

Il presidente della Giunta, Eugenio Giani, ha illustrato i contenuti al Consiglio regionale. Approvate due proposte di risoluzione: una del Movimento 5 stelle e una del Pd

di Luca Martinelli, 1 giugno 2023

Firenze: “La Regione da molto tempo e con molta attenzione la tragica vicenda dell’Ucraina, svolgendo un’azione di cassa di risonanza delle iniziative messe in campo da soggetti privati e pubblici e dal settore del volontariato della Toscana per portare aiuti alla popolazione, soprattutto in campo sanitario”. Lo ha detto il presidente della Regione, Eugenio Giani, nell’informativa al Consiglio regionale circa il protocollo di intesa tra la Regione Toscana e la Regione di Kiev in via di definizione e che dovrebbe essere sottoscritta nei giorni 7 e 8 giugno. I rapporti con Kiev, ha spiegato Giani, hanno radici in tempi anteriori alla guerra in corso. A questo proposito ha ricordato il gemellaggio esistente tra la capitale ucraina e il Comune di Firenze già dalla fine degli anni Settanta.

Il protocollo di intesa prevede cinque punti: la collaborazione in ambito di sviluppo economico, imprenditorialità; attività commerciale; cooperazione accademica, scientifica e culturale; ricerca e innovazione; sanità. “Quello su cui vorrei concentrami di più – ha aggiunto Giani – è proprio quello della collaborazione in ambito sanitario, in virtù del circuito molto forte avviato dalle nostra associazioni di volontariato”. Tra le ipotesi, quella di prevedere che i medici toscani possano prestare aiuto nelle strutture sanitarie di Kiev, l’invio di macchinari e medicinali.

“Noi ci auguriamo che il protocollo, una volta formalizzato e firmato, porti alla concretizzazione degli interventi illustrati dal presidente Giani”, ha detto il capogruppo di Fratelli d’Italia, Francesco Torselli. “A noi piace – ha aggiunto – che nel testo del protocollo si parli di collaborazione duratura, perché va oltre il mero orizzonte della guerra e perché nella fase post bellica ci sarà bisogno di contribuire con aiuti che sostengano la ricostruzione economica e sociale dell’Ucraina. Su questi temi sarà utile agire in sinergia con le iniziative messe in campo dal governo nazionale”.

Secondo la capogruppo del Movimento 5 Stelle, Irene Galletti, “sarebbe stato utile leggere, nel documento, di iniziative volte alla promozione e al sostegno della pace, anche per i principi espressi in tal senso dallo Statuto della Regione”. Galletti ha anche illustrato una proposta di risoluzione in cui sono espresse le perplessità “circa il confronto politico alla base del protocollo e circa l’assenza di risorse economiche a sostegno degli impegni del protocollo. Nel Def non si riscontrano cifre stanziate in questo senso”. Circa la collaborazione in campo sanitario, la situazione, ha detto, “è più complessa di quanto esposto e non può essere collocata, come importanza, dopo i punti che riguardano lo sviluppo economico e la collaborazione culturale”. Servono, invece, “azioni per promuovere la pace, e azioni di sostegno alle tante emergenze in corso”.

Per il presidente della commissione Europa, Francesco Gazzetti (Pd), “emerge una volontà di costruire prospettive unitarie” e ha aggiunto di “essere convinto della bontà della proposta di protocollo d’intesa presentata dal presidente Giani”. “Il Pd, con una sua proposta di risoluzione – ha spiegato – ha deciso di puntare molto sui temi della collaborazione in ambito sanitario. Ci è sembrato utile sottolineare anche altri due punti: l’importanza di poter monitorare l’iter di attuazione del protocollo e l’auspicio che l’Unione europea assuma quanto prima un ruolo centrale nei percorsi di pace”.

In fase di dichiarazione di voto sugli atti collegati, Diego Petrucci (Fratelli d’Italia), ha annunciato la non partecipazione al voto sulla proposta di risoluzione del Pd, “perché avremmo preferito che ci aveste sottoposto la possibilità di concordare un testo unitario”.

Le due proposte di risoluzione (quella del Movimento 5 stelle e quella del Pd), sono state approvata a maggioranza: a favore i gruppi Pd, Italia Viva e Movimento 5 stelle, mentre non hanno partecipato al voto i gruppi di Lega e Fratelli d’Italia.