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Tavolo Salute Pubblica: 'Per il Falusi ora si deve nominare il CdA'
Troppi ritardi e nessuna apertura dalla maggioranza.Massa Marittima: «Una vera e propria recita quella di Giuntini sul Falusi dove, come sua abitudine, tenta di rovesciare la frittata, scaricando le responsabilità su altri, accusandoli addirittura di pensare ai soli assetti dell’Istituto e non al bene degli ospiti, dei lavoratori e dei familiari». E' quanto sostengono Fiorenzo Borelli, Daniele Brogi, Paolo Mazzocco e Luciano Fedeli.
«Proprio quella responsabilità - dicono dal Tavolo della Salute pubblica - che richiama nei confronti dei comitati e, aggiungiamo gruppi consiliari e politici, è il suo vero fallimento perché non l’ha minimamente avuta. La vicenda si racconta da sola attraverso gli atti che sono incontestabili e poco senso hanno le sue dichiarazioni, facendo finta che nulla sia successo.
Per questo preciseremo alla Consigliera Galletti con tanto di documenti alla mano quello che nella realtà è accaduto e che mette in evidenza tutti i limiti che sindaco e maggioranza consiliare, tutta a matrice PD, hanno sulla vicenda.
La nomina del Consiglio che poi si è dimesso è avvenuta, dopo sollecitazione del Difensore Civico su segnalazione della Lega, fuori dai tempi massimi previsti per legge. Vennero date garanzie da parte del sindaco che, data la situazione complessa, sarebbe stata data informativa al consiglio comunale trimestralmente, cosa che non è mai avvenuta perché c’è stato il covid che ha impedito di pianificare interventi e progettare soluzioni per far uscire l’istituto dalle difficoltà
Le cose non stanno così perché a marzo non Brenci presidente dell’istituto in procinto di lasciare l’incarico, ma tutto il Consiglio di Amministrazione nominato in modo unilaterale dal sindaco e dalla maggioranza, si dimetteva e le motivazioni si leggono chiaramente nella nota di dimissioni pervenuta al comune il 5 marzo.
Vi è stato un isolamento, un non ascolto, un’ignorare e non dare risposte alle proposte avanzate dal CdA che c’erano e non sono mai state portate perlomeno a conoscenza, se non in discussione, del consiglio.
Dal 5 marzo quindi il CdA è mancato e aveva raccomandato, per non aggravare ulteriormente la situazione, di procedere nelle forme di legge nominando un nuoco consiglio o un commissario. Ed invece il sindaco che ha fatto? Ha atteso 45 giorni per nominare il commissario che esaurirà il suo mandato il 18 luglio.
La legge regionale e non i comitati, le minoranze o i gruppi politici, richiamano al rispetto delle norme che caratterizzano quello che è un sistema democratico. L’articolo 14 comma 5 delle legge regionale 43/2004 prevede tra le prerogative del sindaco quelle di procedere alla nomina di un commissario e dopo 90 giorni, quindi il 18 luglio, si dovrà procedere, da parte del comune, alla nomina di un Cda perchè è il consiglio di amministrazione l’organo che deve governare l’istituto e non un commissario. Questo prevede la legge e questo deve fare il sindaco.
Nessuno mette in discussione l’operato della dott.ssa Mucci che potrà supportare e sostenere anche insieme ad altre figure il lavoro del nuovo Consiglio ma il rispetto delle regole, il confronto con il consiglio e la partecipazione attiva dello stesso per la tutela e nell’interesse dell’istituto, degli ospiti e dei familiari sono cose ben lontane dalle azioni fino ad oggi condotte dal sindaco e, questo fa ancora più specie, dalla maggioranza monocolore PD che si è limitata solo a guardare quello che monocraticamente è stato deciso in questi ultimi due anni dal sindaco».