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Tavolo della Salute: 'Sul Falusi così decide il monocrate Giuntini'
Massa Marittima: «Tutto andrà come è stato deciso dal sindaco - si legge nella nota di Lista Civica, Tavolo della Salute, Lega, PCI Colline Metallifere - che rinnoverà l’incarico alla ragioniera del comune per proseguire nelle azioni intraprese, prima delle quali la privatizzazione di ulteriori due nuclei come azione immediata a cui dare priorità, poi si vedrà su affitto quello che sarà possibile fare.
Di un nuovo CdA non se ne parla perché, a dire del sindaco, i colloqui avuti con persone contattate non hanno dato la loro disponibilità anche perché chi volete che accetti in una situazione così complessa?
Il sindaco poi ripropone il suo monologo, questa volta più sobrio e moderato, aiutato anche dai contributi di alcuni consiglieri preparati ad arte per scaricare erroneamente responsabilità su chi lo ha preceduto dai tempi in cui “portava i pantaloni corti”.
Nessuna votazione per approvare indirizzi si va avanti, come afferma, perché è l’organo monocratico ossia il sindaco che si assume la responsabilità e sarebbe buona cosa assentire, senza discutere, questa modalità.
Se questa è la posizione espressa dal sindaco e sostenuta dalla maggioranza Borelli, Brogi, Mazzocco e Fedeli non ci stanno e replicano per le rime.
La crisi del Falusi è anni che aspetta risposte e proposte. Poli a settembre 2019 sollecitò il sindaco a procedere nella nomina di un CdA per dare corpo a progetti ambiziosi che mai nessuno ha saputo in cosa consistessero per poi essere liquidato a fine novembre 2019.
Il suo successore Brenci e tutto il CdA dopo più di un anno e non certo per colpa della pandemia rassegnano le dimissioni perchè e questo non lo dice né il sindaco né altri della maggioranza nei loro interventi “le azioni intraprese a salvaguardia dell’Istituto non abbiano avuto esito e come, anche rispetto alle PEC inviate, non siano state fornite risposte da parte degli interlocutori istituzionali, compreso l’Assessore alle politiche sociali della Regione Toscana Serena Spinelli, coinvolta perfino tramite il difensore civico regionale”.
Come è possibile che con questi trattamenti qualcuno possa accettare un incarico per poi ritrovarsi, come è stato fatto per Poli e Brenci, inascoltato, isolato e con enormi responsabilità?
Poi il giallo della PEC che Borelli aveva inviato non come comunicazione ma come contributo per il Consiglio Comunale di aprile e nella quale venivano indicate proposte chiare che nessuno dice di avere mai visto. Eppure la PEC è arrivata a destinazione è stata registrata dal protocollo qualche giorno dopo come si legge dai verbali di consiglio ma la dichiarazione di Borelli in consiglio è stata chiara nel chiederne il suo inserimento ed era indirizzata al sindaco e ai consiglieri ai quali però non è mai stata consegnata.
Ecco, in sintesi, quello che prevedeva: “Nell’immediato la nomina di un commissario come previsto dalla legge, la cui scelta tenga conto di criteri basati su capacità ed esperienza nel settore dei servizi residenziali e che tale scelta sia condivisa dal consiglio comunale, di affrontare subito la questione di una riduzione del canone di locazione della regione che ha ricadute negative sui servizi per lavoratori e ospiti, di essere messi a conoscenza delle proposte elaborate dal CdA. Subito dopo istituire un gruppo di lavoro consiliare con il compito di andare all’elaborazione di linee di indirizzo utili alla redazione di un progetto di rilancio dell’istituto” Su tutto questo è stato calata un’omertà che sa tanto di strumentale perché andava a cozzare con i piani già fatti e soprattutto esonera le istituzioni dall’assunzione di responsabilità che bruciano.
E perché non è stata messa all’ordine del giorno e portata a conoscenza del sindaco e dei consiglieri per una discussione anche nelle settimane a seguire? Evidentemente i giochi erano fatti e si doveva proseguire a senso unico.
Fatto sta che il Falusi resta senza l’organo previsto dalla legge perché si deve garantire la continuità amministrativa e non si riconoscono le responsabilità, tutte del sindaco e della maggioranza, di non avere fatto passi verso una condivisione in consiglio saltando e imponendo scelte già decise in altre sedi».