Tagli ai Comuni. I sindaci: "Facciamo un fronte comune contro le decisioni del Governo Meloni"

Enti locali sempre più poveri rendono inevitabili aumenti di spese per i cittadini

Grosseto: «Di questi tempi avere delle certezze nell’amministrazione della cosa pubblica è cosa rara, ma negare l’evidenza è un indice preoccupante quando si parla di tagli alle risorse destinate ai Comuni. Quello che il Governo Meloni ha fatto non è un ridimensionamento mirato alle spese giudicate inutili e magari uno snellimento dei costi burocratici superflui, ma un taglio generico che, fondamentalmente, colpisce duramente i servizi locali.

Alcuni sindaci di centro destra si sono opposti, altri come Vivarelli Colonna hanno addirittura negato il taglio. Le negazioni di Vivarelli non indicano un suo rapporto fideistico e ideologico con il Governo, ma una preoccupante e totale noncuranza verso i cittadini amministrati.

Meno soldi ai Comuni, infatti, vuol dire ridurre i servizi collettivi. Costringe i comuni ad aumentare il peso delle tasse sui cittadini per recuperare le risorse mancanti. Sarebbe molto importante, invece, che tutti i sindaci facessero un fronte unico oltre ogni appartenenza politica contro questa scelta sbagliata del Governo, invitando il presidente del Consiglio Meloni ad invertire la decisione presa restituendo ai Comuni i mezzi economici necessari a garantire un buon sistema di servizi alle collettività amministrate».

E' questo il pensiero congiunto dei sindaci Giacomo Termine di Monterotondo Marittimo, Irene Marconi di Massa Marittima, Stefania Ulivieri di Gavorrano, Bice Ginesi di Scansano, Federico Balocchi di Santa Fiora, Iacopo Marini di Arcidosso, Luciano Monaci di Cinigiano, Cinzia Pieraccini di Castel del Piano, Francesco Limatola di Roccastrada e presidente della Provincia di Grosseto, Elena Nappi di Castiglione della Pescaia, Nicola Verruzzi di Montieri.