Sulla sanità i cittadini devono finalmente poter vedere soluzioni

Grosseto: È arrivata l'ora di una grande mobilitazione a difesa della sanità pubblica. I cittadini devono finalmente poter vedere soluzioni, tangibili e concrete nella loro quotidianità, non millantate spiegazioni che servono soltanto a coprire la realtà di un'inefficienza.

Leggendo i giornali si vede come la percezione di tantissimi cittadini non solo sia reale, ma sia anche supportata da numeri oggettivi. Stiamo vivendo una grande difficoltà nell'erogazione dei servizi sanitari e il quadro peggiora di molto non appena si analizzano le aree interne.

Carenza di medici di base, carenza di professionisti negli ospedali, aree interne con servizi ridotti all'osso, tempi biblici per le visite specialistiche e spesso in luoghi lontanissimi dalla propria abitazione (con le conseguenti difficoltà logistiche per la popolazione più anziana). Se si facesse una fotografia sullo stato di salute del nostro sistema sanitario pubblico non potremmo che essere estremamente preoccupati. Tuttavia queste difficoltà non possono più essere raccontate come se fossero frutto di casualità.

La Regione Toscana, per quanto perfettibile, sta portando avanti da tempo una visione di sanità pubblica, universalistica, di prossimità e territoriale. Ed è arrivato il momento che sia chiaro alcuni dirigenti della ASL, alla Regione stessa che smettano di fare gli "orecchi da mercante" dando migliori risposte organizzative, visto anche che vi sono molti professionisti di grande valore. Al di là di questo, tutti i problemi riconducono a due grandi mali che derivano dallo stato: deficit di finanziamento alla sanità pubblica e mancanza di programmazione del personale medico. Un mix che è potenzialmente devastante. La lezione del COVID non sembra averci insegnato niente. Non solo, ma ad oggi il governo, oltre a non aver fatto nulla per il personale medico, ha pure ridotto ulteriormente le risorse del fondo sanitario nazionale. Inaccettabile.

Il PD non lascerà i comuni in balia dei soli dirigenti della ASL, e si mobiliterà per difendere la sanità pubblica, universalistica e di prossimità.