Sulla colonia marina ennesimo dietrofront fallimentare del sindaco Benini

Follonica: «Tanti giri di parole ma alla fine il salvataggio pubblico e l'utilizzo pubblico della Colonia - afferma il Consigliere comunale Daniele Pizzichi -, da sempre portato avanti dal centro sinistra, crolla pezzo dopo pezzo con buona pace dei comunisti e post-comunisti.

Tanta demagogia protratta negli anni che non ha prodotto nessun risultato se non quello di aumentare il degrado del plesso e ledere l'immagine turistica della città.

Dopo più di un decennio di promesse venne avanzata la proposta di recuperare la struttura vincolando le torrette laterali con finalità sociali destinandole all'accoglienza dei profughi e successivamente l'idea venne ripensata cambiando la destinazione all'accoglienza di persone vittime di violenza.

Con questa previsione l'amministrazione comunale ha cercato un privato che avrebbe dovuto rigenerare la parte centrale dell'edificio investendo di tasca propria svariati milioni di euro.

Fin dall'inizio ho sempre sostenuto che questa idea del sindaco Benini sarebbe stata sicuramente Fallimentare, ed il tempo lo ha confermato.

Adesso sul finire della seconda legislatura l'amministrazione rivedere nuovamente il tutto e propone un progetto di finanza che dovrebbe recuperare l'intero complesso anche per finalità turistico ricettive.

Se questa non è una catastrofe della linea politica del centro sinistra allora ci chiediamo quando si potrà gridare al totale fallimento.

La verità è che Benini ed i suoi assessori in giunta (tutti oramai aspiranti candidati a sindaco) hanno sempre saputo che solo l'apertura ad un privato potrebbe essere l'unica via per arrivare al recupero della Colonia ma si è preferito raccontare balle alla cittadinanza per una questione puramente ideologica.

Infine se da un lato c'è stato un dietrofront da parte dell'amministrazione comunale dall'altro si continua ad insistere su un project financing difficilmente appetibile poiché legato ad una concessione troppo breve, soltanto venti anni, e con un canone annuale di ben 60 mila euro.

Come sostengo da sempre credo che l'unica via per recuperare l’edificio, per bellezza architettonica e posizione sul mare, deve essere quella della vendita della Colonia con destinazione turistico ricettiva di qualità».