Strada vicinale pericolosa, l'opposizione replica all'Ordinanza Sindacale

Gavorrano: «Ci lascia particolarmente perplessi la scelta del sindaco Stefania Ulivieri di emettere, in data 13 agosto, un’ordinanza contingibile e urgente atta ad eliminare lo stato di pericolo sulla strada vicinale di San Giorgio, o di Pian dei Castagni, sita in località Rigoloccio». E' quanto sostiene il Gruppo consiliare “Noi per Gavorrano”.

«L’ordinanza – si legge nella nota –, rivolta a 13 cittadini gavorranesi, impone loro di “provvedere al ripristino delle condizioni di sicurezza della strada vicinale attualmente pericolosa per pubblica e privata incolumità. L’ordinanza precisa che il tratto stradale ammalorato è di circa 80 metri, e che lo stesso risulta sconnesso per affioramento di una vecchia strada in pietra e materiale lapideo in generale.

A fronte di tale azione amministrativa, invitiamo il sindaco ad un momento di riflessione con l’auspicio che la stessa possa ritirare l’incauta ordinanza. Queste le nostre perplessità, per le quali chiediamo al sindaco un passo indietro.

Prima perplessità. L’ordinanza del 13 agosto ci risulta consegnata alla quasi totalità dei 13 cittadini già in data 16 agosto. Da lì decorre il termine di 15 giorni che il sindaco concede ai cittadini per effettuare il ripristino delle condizioni di sicurezza della strada; cioè dal 16 agosto al 31 agosto. Pena, una denuncia penale. Forse il sindaco non è sufficientemente conscio del fatto che nel mese di agosto le imprese del settore, in grado di rifare una strada, potrebbero essere in ferie, o semplicemente già impegnate in altri cantieri per avere il tempo di risolvere la questione in 15 giorni. Era davvero così urgente emettere l’ordinanza il 13 agosto, pur sapendo che quella strada versa in quelle condizioni da anni ed anni? Lei stessa ne è stata più e più volte informata dal suo insediamento ad oggi.

Seconda perplessità. I Consiglieri di minoranza sono andati a verificare lo stato dei luoghi, e lo avevano già fatto settimane fa, ma anche mesi fa, a più riprese e sempre accompagnati da vari cittadini ivi residenti. L’ordinanza, signora sindaco, è indirizzata anche a 5 cittadini che quel tratto di strada vicinale non lo percorrono. Non lo percorrono perché l’accesso stradale alle loro proprietà è posto prima del tratto di 80 metri incriminato. Quindi, i destinatari di tale ordinanza, sono errati.

Terza perplessità. Nei nostri vari sopralluoghi sulla strada vicinale in oggetto, abbiamo appurato con ragionevole certezza che la stessa è tutt’oggi vicinale pubblica. Sono numerosi i tentativi di vari cittadini di confrontarsi con l’amministrazione sull’effettiva destinazione di questa strada; è pubblica o privata? Perché lei stessa oggi nell’ordinanza parla di incolumità pubblica e privata. Come ben saprà, se la strada è vicinale pubblica la metà dei costi di ripristino sono a carico dell’amministrazione, e non interamente a carico dei cittadini frontisti come vorrebbe far credere nell’ordinanza stessa.

Per quanto sopra esposto, rinnoviamo l’invito al sindaco Ulivieri a fare un passo indietro, revocando l’ordinanza poiché caratterizzata negativamente da vizi e dubbi. La invitiamo inoltre ad accelerare l’iter per la definizione della cartografia comunale sulla viabilità, così che i cittadini tutti abbiamo cognizione di quali sono realmente le strade vicinali pubbliche o private.

Su quest’ultimo aspetto, come da noi ampiamente illustrato in un recente Consiglio Comunale, al quale lei era presente, i vecchi strumenti urbanistici catalogavano le strade in modo più accurato ed approfondito. I nuovi strumenti urbanistici sono invece carenti su questo aspetto. In quel Consiglio Comunale l’assessore Borghi, alla nostra mozione del 22 marzo con la quale vi impegnavamo a redigere un’adeguata cartografia della viabilità, rispose che ci aveva già pensato lui e che per tale motivo la mozione era da respingere. Sono passati già cinque mesi.

Tenuto conto che l’iperattivo assessore Borghi ci aveva già pensato e visto che lei emette ordinanze dal dubbio profilo amministrativo, ritiri l’ordinanza. Guidi lei la macchina amministrativa e la conduca ad una degna soluzione di questa incredibile vicenda, senza gravare per l’ennesima volta sugli ignari cittadini».