Sindaco Termine: 'Bocciato il ricorso al TAR del sindaco di Grosseto sulla questione della presidenza del COESO - SDS'

Grosseto: "Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR), - dice Giacomo Termine, sindaco di Monterotondo M.mo - ha rigettato giudicando inammissibile il ricorso presentato da Antonfrancesco Vivarelli Colonna contro i sindaci che non avevano votato la sua candidatura come presidente del COeSO-SdS".

"La decisione del TAR, - prosegue Termine - conferma l'inadeguatezza dei linguaggi, delle scelte e dello stile politico dell'attuale sindaco di Grosseto.

In provincia di Grosseto non c'è un “Re Sole” buono per tutte le poltrone e per tutte le occasioni. Questo vorrebbe e afferma Vivarelli, ma dovrebbe accorgersi che le prepotenze e l'arroganza cieca che lo contraddistingue non paga nell’azione amministrativa.

Giacomo-Termine-Monterotondo.jpgCon il suo comportamento Vivarelli Colonna ha abbassato il livello della politica e senza mai guardare un singolo minuto agli interessi delle nostre comunità, ha fatto perdere tempo e soprattutto spendere soldi dei grossetani per le sue mire personali.

Anche in queste prime battute battute il sindaco di Grosseto, con la solita mancanza di senso istituzionale, cerca di manipolare la realtà per i propri interessi politici cercando passare per quello che non è: una vittima. Ha dichiarato incessantemente che il documento non fosse politico, ma avesse una valenza giuridica. Per questo motivo ha deciso di rivolgersi al TAR. La sua prima richiesta al giudice amministrativo era stata l'accertamento dell'obbligo giuridico dei comuni al rispetto di quanto stabilito dal documento. Vivarelli Colonna non ha mai ritenuto fosse un atto politico ma giuridico, sennò perché ha fatto spendere ai cittadini risorse pubbliche incaricando un legale esterno al comune per sue esclusive mire personali?
Senza contare come il TAR dichiari inammissibile la possibilità di negoziare preventivamente la nomina del presidente del COeSO-SdS, in quanto la scelta è strettamente discrezionale e personale: ” La nomina di un presidente di un ente consortile non può essere preventivamente negoziata tra i componenti dell’ente medesimo con effetti vincolanti giuridicamente poichè inserisce strettamente a scelte proprie, personalissime in quanto altamente discrezionali, di ciascun consorziato in ordine alla capacità della persona da incaricare e alla sua adeguatezza al raggiungimento degli scopi propri del consorzio”.

Si delinea quindi una sconfitta sotto ogni profilo da parte del Vivarelli Colonna, sia sotto il profilo giuridico che politico.

La decisione del TAR conferma come per la nomina del presidente si debba trovare una condivisione. Pertanto adesso speriamo che si possa avviare il percorso condiviso che peraltro da molto tempo stiamo auspicando. L'obiettivo su un tema come la salute deve essere il bene dei cittadini e su questa base tutti gli amministratori dovrebbero essere pronti a lavorare.

Invitiamo Vivarelli Colonna a considerare con serietà il suo ruolo di amministratore, anche lui, a servizio della comunità, ricordandosi che nel governo della cosa pubblica vengono prima gli interessi dei cittadini rispetto ai selfie e le passerelle personali", così termina il comunicato.