Sequestrate attrezzature da pesca in zone vietate
Interventi della Stazione Navale di Livorno a contrasto delle più importanti violazioni al codice della navigazione e alla tutela della pesca.
Livorno: Il controllo economico-finanziario del territorio sviluppato quotidianamente dalla Guardia di finanza viene svolto anche attraverso la componente aeronavale presente sull’intera Regione i cui presidi specialistici dislocati lungo il litorale, sotto la costante direzione del Reparto Operativo Aeronavale di Livorno, operano, in mare, in tali contesti di competenza esclusiva del Corpo e completano la loro attività in quegli ambiti concorsuali quali la tutela dell’ambiente e il rispetto della normativa sulla pesca, sia nelle zone di mare caratterizzate da specifici divieti nonché nelle acque portuali tipicamente interdette ad ogni tipo di strumento di cattura pericoloso per la sicurezza della navigazione.
E’ per questa motivazione che i primi giorni di novembre sono stati caratterizzati da mirati interventi sviluppati, anche in orario notturno, dalla Stazione Navale di Livorno in materia di pesca e condotti con l’ausilio di particolari apparecchiature atte a contrastare le più importanti violazioni al codice della navigazione e tutelare il settore regolare della pesca. Sono stati individuati un cittadino livornese che, proprio traendo vantaggio dall’oscurità, era intento alla pesca nel porto di Livorno e sequestrate trappole da polpo (octopus vulgaris) posizionate in zone di mare senza i previsti segnali di avvistamento.
Entrambe le condotte, opportunamente sanzionate dai finanzieri, oltre a rappresentare specifiche fattispecie di violazioni alla normativa della pesca, configurano un potenziale rischio per la sicurezza della navigazione come conferma il comandante della Stazione Navale di Livorno, Maggiore Alessio Sannino, che pone particolare enfasi alla necessità di seguire i canali ufficiali del commercio e vendita dei prodotti ittici, evitando il ricorso a forme di elusione della vigente normativa di settore con evidenti ripercussioni sulle attività commerciali virtuose connesse alla pesca e sull’habitat marino.
L’esito dei servizi ha consentito di reimmettere in mare il pescato, irrogare sanzioni amministrative per un massimo di 12.000 € e sequestrare le attrezzature da pesca ai fini della successiva confisca.
La Componente aeronavale del Corpo, attraverso il mantenimento dell’operatività nell’arco delle 24 ore, costituisce un fondamentale presidio delle acque territoriali e contigue a tutela dell’economia legale, il contrasto alle attività illecite e la diffusione di prodotti non conformi rispetto agli standard di sicurezza, anche alimentare, e a garanzia di una protezione efficace dei consumatori e del mercato competitivo ove gli operatori economici onesti possano beneficiare di condizioni eque di concorrenza.