Segreteria Pd Grosseto: "Un asterisco che fa scandalo e costa posti di lavoro "

Grosseto: "Un asterisco che fa scandalo e costa dei posti di lavoro a Grosseto è ciò che mai avremmo desiderato per la nostra città. Il fatto è ben noto, una newsletter nel mese di dicembre che invita dei bambini e delle bambine in età scolare a partecipare a un laboratorio creativo organizzato dal collettivo CLAN, associazione culturale che da anni collabora con il Polo delle Clarisse, fiore all’occhiello di Grosseto. Immediata già al momento della pubblicazione della newsletter la reazione del CDA di Grosseto Cultura, che aveva subito chiesto “chiarimenti” al direttore delle Clarisse e la rettifica per la scelta linguistica a CLAN. I “chiarimenti” ci portano direttamente a oggi, quando arriva, guarda caso, la notizia del mancato rinnovo del contratto che legava CLAN alla Fondazione Grosseto Cultura", afferma una nota della segreteria unione comunale Pd Grosseto.


"Un pretesto, - prosegue - una scusa per eliminare personale non gradito? Che altro? La decisione è chiaramente politica, legata a strettissimo giro all’attuale Giunta, e che cavalca, senza conoscerne i fondamenti e le possibilità di evoluzione linguistica, la polemica strumentale sull’uso inclusivo della lingua italiana. Uso che nulla toglie alla tradizione della lingua italiana per come la conosciamo, ma che semmai ne amplia le possibilità espressive. Il dibattito su come poter uscire dal binarismo dell’italiano, è vivace e soprattutto aperto già da un po’, nel resto del mondo e anche nel nostro Paese, ed è un dibattito che, a volerlo studiare e comprendere fino in fondo - e non per sentenze e frasi fatte - può solo portare ad apertura delle menti, a una conoscenza più ampia dei fenomeni sociolinguistici e a un arricchimento personale".

"Sacrosanto il dubbio e sacrosante le domande per conoscere meglio i fenomeni, completamente ingiustificabile la censura completa, che è quello a cui stiamo assistendo con questa decisione. Una censura di fatto che limita l’espressione e costa dei posti di lavoro in una città dove le politiche culturali non brillano e le opportunità di lavoro scarseggiano ma che, pur a fronte di questo la destra preferisce fare sciocche battaglie ideologiche. Infatti, l’utilizzo di quell’asterisco nulla c’entra con presunta fluidità di genere da “imporre” a giovanissime menti (come se poi fosse qualcosa di realmente imponibile), ma è l’unico segno in grado di coinvolgere contemporaneamente i due generi senza che uno risulti più importante o preponderante dell’altro. Asterisco, cultura e tolleranza: dibattiti per i quali, a Grosseto, non siamo pront*. Ma non si tratta, stavolta, di solo dibattito. Si tratta di una vera e propria ritorsione, un messaggio obliquo, verso chi non si allinea ad un pensiero peraltro debole e sbagliato, il pensiero di una destra che, nella mancanza di idee si affida a luoghi comuni e chiacchiere da bar. La nostra città non ha bisogno di questo. Per tutti questi motivi, come PD locale chiediamo con forza le dimissioni dell’attuale Presidente della Fondazione Grosseto Cultura e di tutto il CDA per l’approccio oscurantista, e procederemo inoltre con un’interrogazione in Consiglio Comunale per avere spiegazioni ufficiali da sindaco e assessore alla cultura su una decisione tanto grave quanto ridicola", termina la segreteria Unione Comunale PD Grosseto.