Scure sugli enti locali. FP Cgil Grosseto: «Scarsa attenzione del governo al lavoro pubblico»

Grosseto: «Strano Paese il nostro, si invocano maggior decentramento e autonomia, slogan buoni per tutte le stagioni, e poi si tolgono risorse proprio a quegli Enti che, proprio per funzioni previste dalla Costituzione, sono più prossimi al cittadino e che per primi dovrebbero garantire diritti e risposte alle proprie comunità», dichiara Cristoforo Russo, responsabile degli enti locali della Fp Cgil Grosseto.

Il decreto del Ministro dell'interno, emanato di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, che riguarda il riparto del contributo alla finanza pubblica previsto dall'articolo 1, comma 533, della legge 30 dicembre 2023, n.213, viene di fatto confermato il taglio di 250 milioni di euro annui per ciascuno degli anni dal 2024 al 2028. 200 milioni di euro annui a carico dei Comuni e 50 milioni di euro annui a carico delle province e delle città metropolitane.

«Mi sembra l’ennesima dimostrazione della scarsa attenzione che questo governo mostra verso il lavoro pubblico – rimarca Russo - Bisognerebbe assumere personale se si vogliono garantire servizi, e serve rinnovare il loro contratto scaduto da oltre due anni. Invece quello che si propone sono solo altri tagli».

«Le risorse annunciate per i rinnovi dei contratti pubblici 2022/2024 sono esigue. «Non sono nemmeno lontanamente sufficienti a garantire il potere d’acquisto perso in questi anni – precisa Russo - Per queste ragioni crediamo che questo autunno sarà molto caldo se non verranno previste ulteriori risorse per il rinnovo contrattuale».

I tagli del governo su Provincia e Comune di Grosseto, a rischio anche i servizi erogati ai cittadini

Per i Comuni della provincia di Grosseto è previsto un taglio complessivo di 5,5 milioni di euro nei prossimi cinque anni di cui 1,8 solo nel comune di Grosseto. Seguono a ruota Follonica, Castiglione della Pescaia e Orbetello. Per la Provincia il taglio ammonta a 1,2 milioni: 250mila all’anno. «Sono tagli che incideranno sulla spesa corrente, quindi sui servizi – conclude Russo – Stiamo parlando di un serio rischio di un ridimensionamento anche dei servizi al cittadino».