Scuola, Fdi: 'La Scuola rientra senza insegnanti e con le finestre aperte'

Intervento di Michela Senesi, Responsabile del Dipartimento regionale toscano Istruzione con delega alla Scuola di Fratelli d’Italia.Firenze: “Il Ministro celebra la riapertura delle Scuole, ma se riusciremo a sconfiggere la Dad saremo i primi a rallegrarcene. Considerato che con la pandemia si naviga ancora a vista, ci sembra prematuro affermare, sin da oggi, che l’esperienza della didattica a distanza si è definitivamente conclusa.

In occasione dell’avvio dell’anno scolastico, possiamo dire però che i problemi da cui è afflitta la scuola italiana sono sempre gli stessi degli anni precedenti. A partire dalla scarsità di mezzi per il trasporto pubblico, al numero enorme di Istituti in cui i criteri di sicurezza sono soltanto sulla carta, passando per l’annosa questione delle classi pollaio, che sono molte di più rispetto a quelle dichiarate dal ministero dell’Istruzione” dichiara Michela Senesi, Responsabile del Dipartimento regionale toscano Istruzione con delega alla Scuola di Fratelli d’Italia.

“Nell’audizione del 7 settembre, il Ministro aveva sottolineato che, il 13 settembre saremmo partiti avendo tutti i docenti al loro posto, rispetto alle 112 mila cattedre vuote e vacanti. “Avremo 58.735 mila posizioni a ruolo già assegnate, di cui 14194 sul sostegno; non abbiamo atteso, e altri 113.544 mila incarichi annuali sono stati assegnati, di cui 59.813 sul sostegno” aveva dichiarato il Ministro. Ad oggi però, secondo i sindacati, un posto su due è rimasto vacante, ed è stato coperto con una supplenza annuale. Per non parlare delle classi che ancora attendono gli insegnanti assegnati per coprire l’orario delle attività didattiche. Sulla mobilità non si trovano le soluzioni sull’assegnazione provvisoria annuale. Una situazione figlia della mancanza di sistemi di reclutamento e di abilitazione in grado di snellire le procedure. La farraginosità dei meccanismi, infatti, ha finora alimentato quella fabbrica del precariato che tanto nuoce alla qualità dell’insegnamento e alla continuità didattica. A questo nuovo anno scolastico i docenti si affacciano, inoltre, con un contratto di lavoro scaduto, il cui ultimo rinnovo risale al triennio 2016-2018” sottolinea Senesi.