Saturnia, Montemerano, Sovana e Manciano sabato in TV a 'Paese che Vai'

Manciano: Sabato prossimo, 9 aprile, la Maremma etrusca in uno speciale di “Paese che Vai”, la seguitissima trasmissione di Cusano Italia TV, (canale 264 DTT, ore 9.30).

La puntata speciale sarà interamente dedicata alla Maremma con 4 luoghi da scoprire: Saturnia, Montemerano, Sovana e Manciano. La conduttrice televisiva Pina Giordano ci mostrerà le meraviglie dei 4 suggestivi borghi della Maremma Toscana. Una visita emozionante per conoscere luoghi spettacolari.

In tanti hanno contribuito alla buona riuscita dello speciale voluto da Sergio Cesarini, direttore di Tesori di Etruria. Tra questi Elisabetta Santarelli, guida turistica ed archeologa, Piero Morgantini, custode del Polo Culturale Pietro Aldi, Massimo Cardosa, Direttore del Museo di Preistoria e Protostoria della Valle del Fiora e tanti altri "attori" della speciale puntata. 

Manciano è nota anche per la bellisssima Rocca, situata nel punto più alto del paese. Rimaneggiata nel corso degli anni la Rocca è un edificio merlato che si erge sopra un imponente basamento a scarpa. Si suppone che la sua costruzione si debba attribuire agli Aldobrandeschi intorno al XII secolo. Fu ristrutturata prima nel 1424 dai senesi e successivamente nel 1772 sotto il Granducato di Toscana. Importante anche il pregevole Palazzo Nardelli che ospita il museo della Preistoria e Protostoria della Valle del Fiora. E' un piccolo, ma curatissimo museo, che ospita reperti che vanno da oltre mezzo milione di anni fa fino all'età del bronzo finale. Interessante il percorso multimediale. Sono esposti anche reperti della civiltà del Rinaldone che ha abitato queste aree molto prima degli Etruschi. 

Distante 12 km dal centro di Manciano, le Terme di Saturnia, complesso termale di primissimo livello. L'acqua sgorga dalla sorgente ad una temperatura di 37,5 °C, ed oltre al centro termale, molto conosciute le cascate di libero accesso. Uscendo da Manciano in direzione nord, sulla strada che conduce alle Terme di Saturnia, dopo circa sei chilometri troviamo il grazioso borgo di Montemerano.

Per quanto riguarda il "prezioso gioiello" della Maremma Toscana, la bellissima Sovana, che ammireremo durante la puntata, ricordiamo che e' conosciuta come famoso centro etrusco, borgo medievale e rinascimentale, nonché importante sede episcopale. Suana era il nome del centro etrusco, che dalla conquista di Vulci in poi (280 a.C.) subì un graduale processo di romanizzazione, culminato con la creazione del municipio e la concessione della cittadinanza romana agli italici. Nel V secolo è già documentata come sede vescovile. L'attuale centro storico si sviluppò nel corso del Medioevo nelle vicinanze della preesistente necropoli etrusca, sotto il controllo della famiglia Aldobrandeschi che vi fece edificare un castello intorno all'anno mille.

In epoca medievale divenne anche libero comune e diede i natali a Ildebrando di Sovana, (divenuto in seguito Papa Gregorio VII), il famoso Papa che sottomise l'impero al papato. 

Sovana fu anche capitale dell'omonima contea. Alla fine del XIII secolo venne ereditata dagli Orsini seguendo il medesimo destino di Sorano e Pitigliano fino al XV secolo, epoca in cui il centro venne conquistato dai senesi. 

A metà del XVI secolo la definitiva caduta della Repubblica di Siena portò Sovana nelle mani dei Medici, che la inglobarono nel Granducato di Toscana. I Medici cercarono di ripopolare il borgo, in stato di forte degrado dopo le epidemie di peste, con coloni provenienti dalla Grecia: il tentativo fu inutile, nel 1702 sono censite a Sovana solo ventiquattro persone. 

Anche sotto i Lorena, nonostante i tentativi, la situazione non migliorò. Spopolata ed abbandonata, ha ritrovato nuova vita nel corso del XX secolo, grazie al ricco patrimonio storico e archeologico, unico al mondo, che la rende una frequentata meta turistica internazionale e tra i Borghi più belli d'Italia.

Lo speciale di Paese che Vai, in onda dalle ore 9.30 alle 10.30 sul Canale 264, si può seguire anche in Streaming online/app

Nella foto: Sergio Cesarini con Pina Giordano