Santa Fiora: Convento della SS Trinità destinato a diventare polo di attività agricole e turistiche

Santa Fiora: Con la recente approvazione di una delibera il Consiglio comunale di Santa Fiora ha dato il via al procedimento per l’acquisizione a patrimonio comunale del Convento della Santissima Trinità, situato nella frazione Selva, che diventerà elemento centrale di un ampio progetto di rigenerazione del territorio e di sostegno all’agricoltura locale.

Il Convento, infatti, che attualmente versa in stato di semiabbandono, secondo l’ambizioso obiettivo che si è data l’Amministrazione comunale nelle linee programmatiche di mandato, è destinato a diventare un polo per lo sviluppo delle attività rurali, che includerà la produzione, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, nonché un impianto di vinificazione e una struttura ricettiva per il turismo. Sarà a servizio delle imprese esistenti, ma anche come incubatore di imprese agricole per stimolare la nascita di nuovi progetti imprenditoriali. Un progetto che ha destato anche l’interesse di Slow Food Toscana, con la quale il Comune di Santa Fiora ha recentemente sottoscritto un Protocollo d’intesa.

La Fondazione Opere Antoniane (FOA), ente dei Frati Minori Francescani che è proprietario dell’immobile, condividendo le finalità di pubblico interesse del progetto del Comune di Santa Fiora, si è resa disponibile alla firma di un "patto di opzione", approvato dal Consiglio comunale, con il quale viene fissato il prezzo simbolico di 10mila euro per la vendita del complesso conventuale al Comune, lasciando all’Ente 24 mesi di tempo per fare tutte le necessarie valutazioni, prima di decidere definitivamente se procedere con l’acquisto a seguito dell’ottenimento di finanziamenti per realizzare i lavori e in base alle condizioni concrete di rilascio delle necessarie autorizzazioni.

"Si tratta di un’operazione di straordinaria rilevanza per la salvaguardia e la rigenerazione del Convento della Santissima Trinità di Selva, – commenta Federico Balocchi, sindaco di Santa Fiora – un bene di altissimo valore storico e architettonico, che risale all’XI secolo nella sua forma originaria, poi ristrutturato e ampliato da Guido Sforza nel XV secolo. La nostra idea è quella di far rivivere l’immobile mettendolo al centro di un progetto che punta alla sostenibilità ambientale, allo sviluppo rurale e alla valorizzazione dei prodotti della nostra terra. Questo è uno degli impegni che abbiamo inserito nel programma di mandato e su cui si concentrerà l’attenzione del Comune di Santa Fiora nei prossimi anni 5 anni, attraverso la messa in atto di una serie di azioni, che vanno dalla valorizzazione della produzione castanicola, del fungo, dell’olio e della cipolla della Selva, al recupero di terreni incolti per creare vigneti, sfruttando le opportunità che offre il territorio montano come risposta alle problematiche del cambiamento climatico".

"Nel Convento - prosegue Balocchi - sarà realizzato un incubatore di imprese rurali, un centro servizi, un impianto per la trasformazione di prodotti agroalimentari, un frantoio, un seccatoio, un impianto di vinificazione e una cantina, un mercato di prodotti agricoli ed un ristorante agricolo a Km 0. E inoltre prevediamo la trasformazione dell’ala più antica e suggestiva del complesso conventuale in una struttura turistico-ricettiva. Vogliamo realizzare un progetto di alto livello che rappresenti un modello di sviluppo innovativo e che avrà un impatto positivo per l’intera comunità di Santa Fiora. Lavoreremo da subito con la Soprintendenza e la comunità per definire l'idea progettuale.”

“Esprimo grande soddisfazione per il lavoro avviato – afferma Francesco Biondi, assessore al Patrimonio del Comune di Santa Fiora – che rappresenta il passo fondamentale per dare concretezza ad un progetto di così rilevante valore per il nostro territorio. Ringrazio Fondazione Opere Antoniane, che ha manifestato la disponibilità alla vendita dell’immobile al Comune, riconoscendo l’importanza di questa operazione per la comunità locale.”