Sanità: Colline metallifere, proseguono audizioni su organizzazione ambiti territoriali e distretto
Firenze: La commissione Sanità del Consiglio regionale ha sentito martedì 16 aprile, il direttore generale dell’Asl Toscana sud est, in merito all’organizzazione degli ambiti territoriali e delle zone distretto attinenti all’area delle Colline metallifere. L’audizione si inserisce nel percorso avviato sull’ipotesi di riorganizzazione della sanità territoriale nell’area delle Colline Metallifere, con la richiesta di istituzione di una zona distretto che sarebbe ridefinita geograficamente. La commissione ha già sentito, nei mesi scorsi, le rappresentanze di Comuni, enti locali e Sds e l’assessora regionale al Welfare. L’iniziativa nasce in conseguenza di una petizione di circa 2500 firme di cittadini per la creazione di un nuovo distretto delle Colline Metallifere, consegnata alla stessa commissione Sanità nell’ottobre scorso.
Il direttore generale dell’Asl sud est ha illustrato gli aspetti, e i possibili effetti, legati all’eventuale frazionamento della zona attuale, compresa nella società della salute del capoluogo maremmano, e il sostanziale ripristino di quella più circoscritta delle Colline metallifere. Aspetto sanitario: la suddivisione non potrebbe comportare il potenziamento automatico dei piccoli ospedali: il Sant’Andrea e gli ospedali dell’Amiata grossetana non sono singolarmente classificabili come ospedali, non avendo i necessari requisiti (bacino di riferimento da 80 a 100mila abitanti, accessi al pronto soccorso). L’esperienza della suddivisione avvenuta nell’aretino con la separazione della zona della Valtiberina e quella del Casentino non è del tutto assimilabile, perché il processo è stato interno all’Azienda sanitaria e non ha previsto una gestione condivisa con i sindaci. La relazione tra direttori di zona e governo dei territori è un altro aspetto da tenere in considerazione.
La commissione proseguirà il lavoro sul tema chiedendo all’assessorato regionale di illustrare quali siano i percorsi formali di scissione nelle possibili ipotesi sul tavolo e come si dovrebbe configurare la redistribuzione delle risorse.