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Salute, da Bezzini appello al governo
L'assessore toscano al 1°open meeting “HumanCare-L’ecosistema per l’umanizzazione delle cure” oggi a Siena: “Rapporto fondo sanitario/pil in Italia è verso il 6%, media europea è 7,5%"
Siena: “Servirebbe a monte un grande investimento nella sanità pubblica perché stiamo scivolando verso il 6% di rapporto tra finanziamento al fondo sanitario e Pil: la media europea è 7,5%, Paesi come Germania e Francia stanno sopra all'8-9%. In Italia gli operatori sanitari fanno i salti mortali per garantire il diritto alla salute ai cittadini questo è un fatto che ci preoccupa molto: tutte regioni, di ogni colore politico, stanno segnalando al governo la necessità di avere più risorse per curare le persone ridurre le liste di attesa, fare assunzioni”.
A dirlo Simone Bezzini, assessore regionale al Diritto alla salute e sanità, durante il 1°open meeting “HumanCare-L’ecosistema per l’umanizzazione delle cure” organizzato da Koncept oggi alla Certosa di Pontignano a Siena: un appuntamento nazionale e internazionale, per raccogliere e confrontare esperienze sull’umanizzazione delle cure nella sanità.
“Ovviamente non dobbiamo limitarci a richiedere più risorse ma, compatibilmente con quelle disponibili, dobbiamo cercare di organizzare al meglio i percorsi di cura. La regione Toscana ha raggiunto anche quest'anno, nonostante le difficoltà a cui facevo riferimento, una valutazione degli indicatori del nuovo sistema di garanzia che la porta, assieme al Veneto, ai livelli più alti alti in Italia e sul piano nazionale abbiamo avuto performance tra le più significative del Paese. Da questo punto di vista non ci limitiamo a essere soddisfatti di questi risultati perché sappiamo che esiste un'insoddisfazione in alcuni ambiti anche da parte delle persone che hanno a che fare con il sistema sanitario di cui dobbiamo tener conto” ha continuato Bezzini.
“Sicuramente c'è una questione che riguarda umanizzazione delle cure, intesa anche come percorsi che riguardano non solo la dimensione clinica in senso stretto ma anche la dimensione umana del paziente, nell'ambito della presa in cura, della comunicazione e dell'accesso ai diversi servizi, perché molto spesso le recriminazioni delle persone non riguardano la qualità della cura ma i problemi che hanno per esempio nel passare da un servizio all'altro o nelle procedure di natura burocratica. Quindi l'umanizzazione delle cure significa sviluppare sempre più i processi clinici di cura delle persone ma grande attenzione e dimensione umana e a processi di semplificazione dei percorsi burocratici nel sistema sanitario”.