Quote rosa di qualità per la festa della donna aquesiana

Da Camilla Filippi a Ilenia Costa passando per Silvia Araceli

Acquapendente: Si parte da Camilla Filippi per arrivare a Ilenia Costa passando per Silvia Araceli. Donne e onestamente che donne per una festa in rosa in salsa aquesiana che durerà ben cinque giorni. Camilla calcherà il palcoscenico del Teatro Boni a partire dalle ore 22.30 di Mercoledì 8 Marzo con le sue “Non esistono piccole Donne” (interrogativo «Quante donne non hanno visto riconosciuto il proprio lavoro, o peggio, sono state dimenticate?» Da questa domanda muoverà tutto all’interno della seconda raccolta delle ormai celeberrime storie di Johannes Bückler. Una Spoon River fatta di storie originali di donne che hanno segnato il proprio tempo, a volte da eroine, altre da vittime, quasi sempre accantonate nella memoria comune per lasciar posto agli uomini. 


Storie dedicate al protagonismo delle donne, narrate come sempre in prima persona, quasi che Bückler assumesse la loro identità, raccontando. Domenica 12 l’aquesiana Ilenia con il suo libro “La voce del silenzio: le donne native americane scomparse e vittime di violenza di genere negli Stati Uniti” edito da Scatole Parlanti . In pillole il frutto della ricerca qualitativa realizzata dalla giovane autrice aquesiana a compimento della prima parte del suo percorso universitario. L’autrice, classe 2000, dopo la maturità linguistica a Orvieto, si trasferisce a Siena, dove si laurea in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali nell’estate del 2022. Scrive per la Radio universitaria ed è l’autrice e conduttrice del podcast “Ma che genere di linguaggio!” disponibile su Spotify.

Disponibile in tutte le librerie fisiche e online, riflette in maniera critica sull’epidemia di violenza che coinvolge le donne native americane negli Stati Uniti e su come la scarsa consapevolezza sociale e giuridica sia alla base di questa problematica. Difficile trovare una più di Silvia “collante tradunion del tutto”. Come azzecatissima la scelta Comune di Acquapendente, Associazione Teatro Boni, Museo Civico Diocesano di puntare tutte le fiches sull’operatrice della Cooperativa Ape Regina come “vestale moderatrice” di un percorso che chiamerà a riflettere. Sul fatto consapevolezza che queste donne non hanno solo un corpo ma anche cervello