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Prosegue la crescita della LILT APS-ETS della provincia di Grosseto
Grosseto: Prosegue la crescita della LILT APS-ETS della provincia di Grosseto che oggi amplia il ventaglio delle importanti professionalità dei medici volontari che operano per la lotta ai tumori.
Il dottor Ranieri Mantovani, ex chirurgo dell'Ospedale, entra in squadra per fornire ai soci LILT uno screening proctologico per una diagnosi precoce delle neoplasie dell'ano e del canale anale . Il Rapporto Aiom (Associazione Italiana di oncologia medica) stima per l’anno 2022 48.100 nuovi casi (26.000 negli uomini e 22.100 nelle donne, in crescita rispetto al 2020 rispettivamente del +1,5% e del +1,6%). Per quanto riguarda la mortalità, nel 2021 sono stati stimati 21.700 decessi, di cui circa 11.500 negli uomini e 10.200 nelle donne.
La diagnosi precoce si conferma anche in questo tipo di tumore come arma fondamentale per aumentare le possibilità di guarigione. Attualmente lo screening più comune per quanto riguarda una eventuale diagnosi precoce di neoplasia del colon retto è la ricerca del sangue occulto nelle feci: in caso di positività la persona entra in uno specifico percorso diagnostico-terapeutico.
Il proctologo ha un ruolo importante nella diagnosi differenziale verso altre patologie con presenza di sangue nelle feci . La ispezione della regione anale e perianale può fornire un certo numero di parametri ai quali si aggiungono quelli forniti da una esplorazione rettale. La anoscopia individua nel canale anale i vari gradi di emorroidi e consente di capire se una di queste si è fessurata provocando la perdita di sangue (proctorragia) ed è perciò benigna, oppure, in caso di quadro che rientra nella normalità, indirizzare (considerando anche fattori come età e familiarità) verso un esame più invasivo come la colonscopia.
I tumori dell'ultima parte dell'intestino sono la terza forma tumorale negli uomini e la seconda nelle donne .Il tumore è dovuto alla proliferazione incontrollata delle cellule della mucosa che riveste l’ultima parte dell’intestino. La prevenzione secondaria, ovvero gli screening di accertamento, è parte fondamentale delle attività della LILT che prosegue nella ricerca di medici volontari per l'importante missione e pertanto il Coordinatore provinciale Barbara Bricca si appella alla sensibilità degli stessi, proponendogli di dedicare una minima parte del loro tempo e della loro professionalità alla importante missione della Lega italiana per la lotta ai tumori.