Professionisti della Asl Toscana sud est protagonisti di “La sanità toscana del cuore"

Grosseto: Anche la Asl Toscana sud est al Festival dell’identità toscana, iniziativa della Regione che si è conclusa oggi con l’evento “La sanità toscana del cuore”, dedicato alle eccellenze regionali nell’ambito della Cardiologia e della Cardiochirurgia.

Per la Sud est, sono intervenuti il professore Leonardo Bolognese, direttore dipartimento Cardio-toraco-neuro-vascolare, il dottor Ugo Limbruno, direttore UOC Cardiologia dell’ospedale Misericordia di Grosseto, il dottor Pasquale Notarstefano, per il servizio di Elettrofisiologia, il dottor Francesco De Sensi sul tema del telemonitoraggio e il dottor Renato Tulino, direttore dipartimento Medicina generale per la sinergia ospedale-territorio. 

“Questa di oggi è una occasione importante di confronto tra professionisti – commenta Bolognese - Per la prima volta infatti si sono riunite le principali espressioni della Cardiologia e della Cardiochirurgia toscane, organizzate secondo il concetto di Rete integrata. Dalla giornata, sono emerse evidenze di come la Cardiologia rappresenti un servizio di eccellenza, anche grazie al forte spirito di abnegazione dei professionisti impegnati a mantenere i livelli di qualità raggiunti. La rete del trattamento in emergenza cardiologica della Asl Toscana sud est, in particolare per l’infarto, nonostante la dispersione geografica che caratterizza la maggior parte del territorio aziendale, ha raggiunto negli anni indicatori di risultato estremamente favorevoli nel Piano nazionale esiti, tra cui il tasso di mortalità a 30 giorni e a 1 anno dalle dimissioni per infarto che continua a essere estremamente inferiore alla media regionale e nazionale”.

“In Sud est, recentemente, abbiamo effettuato un monitoraggio analitico dell’attività cardiologica nel suo insieme, per capire i punti dove intervenire per migliorare ulteriormente la risposta di salute ai pazienti – spiega Limbruno – Ci siamo in particolare concentrati sui tempi di trattamento e sui percorsi dedicati all’infarto. Da una analisi nell’ambito dell’intera Rete cardiologica, è emerso come i maggiori ritardi di presa in carico per questa patologia, siano dovuti alla modalità di almeno un terzo dei pazienti di autopresentarsi al Pronto soccorso di ospedali di prossimità, non indicati per la gestione dell’infarto. Si parla di circa 30 minuti di ritardo, un tempo infinito per una patologia tempo-dipendente per la quale anche solo qualche minuto in più fa la differenza. L’altro aspetto in evidenza è il ritardo con cui, ai primi sintomi, le persone chiamano il 118, soprattutto se accade di notte. Sono fattori prevalentemente culturali, su cui è possibile intervenire attraverso azioni di promozione della salute e di comunicazione per aumentare la conoscenza e la consapevolezza della popolazione in merito al corretto comportamento da adottare in caso di emergenza”.   

“La Cardiologia, così come altre specialistiche in Sud est, ha tutte le carte in regola per migliorare ancora le prestazioni e raggiungere standard di qualità e sicurezza sempre più elevati. In questo è fondamentale il gruppo di specialisti che compongono la Rete aziendale: professionisti competenti, di lunga esperienza, di grandi doti umane, capaci di gestire i diversi scenari clinici e di adattarsi ai cambiamenti” – afferma il direttore generale della Asl Toscana sud est, Antonio D’Urso.

Ai risultati raggiunti ha contributo in maniera determinante la sinergia con la Medicina generale: “A metà del 2021, a Grosseto, abbiamo avviato un progetto con la Cardiologia dell’ospedale Misericordia, che ha portato all’abbattimento dei tempi di attesa per le prestazioni – dichiara Tulino - E’ stato introdotto un nuovo modello di organizzazione dell’attività ambulatoriale cardiologica attraverso le consulenze che, rispetto al passato, prevedono insieme alla visita anche elettrocardiogramma ed ecocuore. Grazie al nuovo approccio, che sta per essere esteso a tutta la Sud est, in provincia di Grosseto viene assicurato nei tempi previsti il 90% delle prestazioni. Allo stesso fine, abbiamo lavorato anche sulla appropriatezza prescrittiva stabilendo che il medico di medicina generale si occupi solo della richiesta di prima visita, mentre i successivi controlli e approfondimenti diagnostici diventino di competenza unica dello specialista cardiologo”.