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Precari a scuola, la via i ricorsi
Centinaia di precari della scuola ricorrono al giudice del lavoro per veder riconosciuti i propri diritti. Due ricorsi collettivi patrocinati dalla FLC CGIL di Grosseto. Russo: la battaglia della CGIL è in tutti i settori “pari diritti per pari lavoro”
Grosseto: Ieri presso la sede della Cgil di Grosseto i ricorrenti hanno firmato il ricorso in presenza dell’avvocato Carlo de Martis (nella foto) che in questi giorni lo depositerà in tribunale.
I ricorsi
1) Carta docenti: Il governo Renzi aveva fissato un bonus a favore degli insegnanti. Cinquecento euro da destinare all’aggiornamento professionale, offrendo la libertà di spenderli nelle direzioni preferite dai singoli docenti. Libri, teatro, corsi: nel rispetto delle varie specialità e materie. Bonus sempre pagati ma non ai precari: segnando una linea rossa tra chi è di ruolo e chi è ancora a tempo determinato. I precari insomma.
La FLC CGIL di Grosseto, perseguendo una iniziativa di carattere nazionale ha organizzato a livello provinciale un unico ricorso per far ottenere la “carta del docente” anche ai docenti precari. La vertenza prevede anche la richiesta di quote arretrate rispetto a precedenti anni di lavoro.
“Tutto il personale docente della scuola, proprio perché svolge una unica funzione, quella per l’appunto della docenza, ha diritto ad accedere ai medesimi strumenti, precario o di ruolo che sia” afferma il segretario della FLC CGIL di Grosseto Cristoforo Russo
2) Lo stesso principio “pari diritti per pari lavoro” è alla base dell’altro ricorso, quello sul salario accessorio che non viene corrisposto ai titolari di supplenze brevi.
"Già da tempo siamo impegnati a rivendicare la Retribuzione Professionale Docenti anche per i supplenti brevi e saltuari. A tale categoria di docenti, e per gli ATA con contratto non annuale, il Ministero con una palese discriminazione non eroga, infatti, le indennità rispettivamente denominate Retribuzione Professionale Docenti e Compenso Individuale Accessorio. Riteniamo di poter azionare un ricorso al Giudice del Lavoro per veder cessare la discriminazione in essere e poter rivendicare il pagamento della Retribuzione Professionale Docenti – RPD (174,50 €/mese) e del Compenso Individuale Accessorio (CIA) per il personale ATA a tempo determinato”; (per un Collaboratore Scolastico la misura di tale compenso è di 66,90 €/mese)", termina la nota.
Il ricorso è interamente patrocinato dalla FLC CGIL, in questi anni molto impegnata nella lotta al precariato nella scuola.