Poste: confermati i presidi territoriali
In commissione Bilancio l’audizione del responsabile Area Centro Nord. Scelta dell’azienda è continuare ad essere punto di riferimento tanto fisico che digitale
Firenze: La volontà di Poste è chiara: mantenere i presidi territoriali, continuare ad essere punto di riferimento per servizi sdoganati da pubbliche amministrazioni e ministeri. Il progetto Polis e il recente Piano di impresa sono la conferma di questa scelta e non c’è alcuna intenzione di fare passi indietro. È quanto riferisce, in commissione Bilancio del Consiglio regionale, il responsabile Area Centro Nord Paolo Pinzani.
L’audizione segue quella già svolta con i sindacati ed è servita ad approfondire la strategia dell’azienda che non vuole perdere la propria identità ma anzi lavora al perfezionamento di una piattaforma integrata di servizi. Sono circa un milione gli utenti che entrano fisicamente negli uffici di Poste e oltre 3milioni interagiscono tramite il digitale.
In particolare il progetto Polis - finanziato all’80 per cento da Pnrr e al 20 per cento da Poste -coinvolge 7mila uffici in tutta Italia. In Toscana è partito nel 2023 con la realizzazione di 45 uffici Polis, nel 2024 ne sono stati creati altri 19 mentre 22 sono in corso. Tra i servizi che rientrano in questo nuovo modello di ufficio postale: ATM, banchi ribassati in postazioni front office per servizi che hanno bisogno di più comodità e riservatezza (alcuni esempi sono il rilascio di carte d’identità, passaporti, codici fiscali, servizi di tesoreria, tutti i certificati anagrafici, certificati giudiziari, previdenziali).
Nel corso dell’audizione è stata infine citata l’ipotesi di una ulteriore cessione di quote di Poste Italiane (la prima alienazione risale al 2015, quando al Governo c’era Renzi). Ad oggi, è stato chiaramente espresso, non ci sono elementi per parlare di una eventuale privatizzazione.