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Porto Ercole: un Futuro in Bilico tra Concessioni Demaniali e Immobilismo amministrativo
La situazione delle concessioni demaniali per il porto di Porto Ercole si presenta oggi come una questione complessa, caratterizzata da incertezze e ritardi che minacciano non solo l’efficienza della gestione portuale, ma anche la competitività e la legalità del mercato.
Porto Ercole: Dall’ultimo Consiglio Comunale del 31 gennaio 2025, è emersa la conferma di quanto sostenuto nel consiglio del 27 novembre 2024 in particolar modo che il comune si prenda tutta la concessione del porto per 50 anni, ma a differenza di quest'ultimo consiglio dove si auspicava addirittura la presentazione di un progetto con il Dpr 509 per la messa in sicurezza del porto, si è cambiato addirittura rotta scoraggiando la presentazione di un progetto con il Dpr 509.
Il 27 novembre 2024, il Consiglio Comunale aveva annunciato la preparazione di lettere di sfratto per gli attuali concessionari. Un passo che sembrava promettente, ma che si è rivelato solo un annuncio privo di concretezza. Nonostante la conferma delle intenzioni il 31 gennaio, non si è assistito a un cambio di passo reale. Anzi, l’impressione è quella di un’amministrazione che brancola nel buio, incapace di definire una strategia chiara e operativa.
Promesse Non Mantenute.
Infatti dopo la spesa di 48 mila euro per la gestione dei ricorsi al Tar, oggi, con la determina n. 195 del 20/03/2025 si procede a contrarre l'incarico professionale allo stesso legale preso a difesa dei ricorsi per coadiuvare l’operato dell’ufficio, come supporto legale al RUP in relazione alla fase di progettazione del contratto di concessione con particolare attenzione all’inquadramento giuridico. Per tale operatività il nostro comune spende altri euro € 30.451,20. Tutto questo solleva interrogativi legittimi sull’efficacia di tali investimenti. Si tratta di risorse pubbliche che, invece di contribuire a una risoluzione rapida e definitiva della questione, sembrano alimentare un circolo vizioso di immobilismo. Se la spesa è giustificata da un’azione mirata, è fondamentale che questa si traduca in risultati tangibili e non in ulteriori complicazioni burocratiche.
Uno degli aspetti più preoccupanti è il costante monito della Corte dei Conti riguardo al profilo di responsabilità per "danno alla concorrenza". Questo è un richiamo che non può essere ignorato. L’inerzia dell’amministrazione non solo compromette il funzionamento del porto, ma mina anche la fiducia degli operatori del settore, i quali potrebbero trovarsi a fronteggiare un contesto di incertezza giuridica e commerciale. Il nostro gruppo considera fondamentale che il Comune agisca tempestivamente per evitare conseguenze legali e finanziarie che potrebbero gravare sulla collettività.
Non basta pubblicare un bando per "fare le gare". Noi di Per l'Argentario riteniamo imperativo che l’amministrazione metta mano a tutte le attività amministrative necessarie per garantire una gestione corretta e legale del bene demaniale. Si deve operare in conformità con il diritto europeo, prima di tutto, e solo successivamente con quello nazionale. L’assenza di un piano d’azione chiaro e di una visione strategica rischia di prolungare questa fase di stallo, con conseguenze disastrose per l’economia locale e per la reputazione del porto stesso.
La situazione delle concessioni demaniali del porto di Porto Ercole richiede un intervento deciso e risoluto. È tempo dell' "ora legale", il momento che l'amministrazione comunale smetta di rimandare e inizi a lavorare concretamente per il bene della comunità. Solo attraverso una gestione trasparente, legale e orientata al futuro si potrà garantire che Porto Ercole non diventi un simbolo di immobilismo e inefficienza, ma un esempio di buona amministrazione e sviluppo sostenibile.