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Polemica. Gessi rossi, M5Stelle Grosseto: 'Dal letame non nasce niente, dai gessi rossi nascono i fior'
Grosseto: "Domenica 21 febbraio, intervistato dall’emittente televisiva TV9, il presidente di Confindustria Toscana Sud, Giovanni Mascagni ha dichiarato che i gessi rossi - scarti del processo produttivo della multinazionale Venator - non sono pericolosi perché paragonabili ad un’argilla che viene utilizzata come ammendante, udite udite, in tutto il Mondo! Conclude, il Presidente, affermando che i gessi sono una paura infondata", così apre la nota del Movimento 5 stelle Grosseto, in riferimento alle notizie apparse sulla stampa locale in questi giorni.
"Il 23 febbraio scorso, - prosegue la nota dei 5Setelle - dalla terza pagina della cronaca di Grosseto, la redazione de Il Tirreno riporta le affermazioni del Presidente Mascagni, supportate dalla triade CGIL, CISL e UIL le quali dichiarano che i pericoli per l’ambiente e la salute sono inesistenti e che la colpa di così tanto allarmismo è da imputare agli ambientalisti del no a tutto.
Martedì 2 marzo, sempre Il Tirreno pubblica un contributo del prof. Roberto Barocci in risposta a Confindustria e le tre sigle, non nella cronaca di Grosseto come fatto per Mascagni e sindacati, bensì in ennesima pagina, dopo il “Cercalavoro”, nella cronaca di Follonica, Scarlino, Gavorrano".
"Saremmo intervenuti lo stesso, - spiegano i 5Stelle Grosseto - ma certo è che questa disparità di trattamento, sicuramente non voluta, non ci è piaciuta, soprattutto perché i dati che come sempre il prof. Barocci porta a supporto delle proprie affermazioni, sono inoppugnabili ed aprono un serio problema sulla credibilità di un’associazione di categoria e del suo massimo rappresentante locale che ne esce con le ossa rotte, ma soprattutto distorcendo la realtà con affermazioni che hanno dell’incredibile e che potrebbero minare la salute delle persone e la salvaguardia dell’ambiente. Purtroppo tutti e tre i maggiori sindacati, in questo caso, non sono da meno.
Ma cosa dice il prof. barocci? Molto semplice, riporta i contenuti del regolamento europeo approvato nel 2020, dopo uno studio durato tre anni, che conferma la pericolosità del biossido di titanio, classificato pericoloso/cancerogeno e, conseguentemente, anche i gessi rossi che sono gli scarti della sua produzione".
"Tali considerazioni sono addirittura riportate dalla stessa multinazionale, come ricorda il prof. Barocci, “nel rapporto annuale presentato alcuni giorni fa alla Commissione titoli e cambi degli Stati Uniti in base alla normativa Usa, secondo la quale le società quotate in Borsa hanno l'obbligo di presentare ai possibili investitori un quadro realistico di attività e previsioni di mercato. Ebbene tale rapporto è drammatico per il futuro dell'azienda e dei lavoratori di Scarlino, dato che, è scritto nero su bianco, si potrebbe arrivare alla chiusura”.
"E la colpa è degli ambientalisti? Non vorremmo più sentire certe affermazioni. In una fase storica dove i temi della salvaguardia ambientale e della protezione della salute delle persone sono al centro delle politiche di sviluppo, queste sì del mondo intero, un presidente degli industriali afferma che “allo stoccaggio di rifiuti pericolosi e cancerogeni a Pietratonda si deve dire di sì”; perché dal letame non nasce niente, dai gessi rossi nascono i fior!", così termina la nota.