Permesso di ricerca Lucignano: il Tar dà ragione a Radicondoli

Radicondoli: Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani: “Regione a quel progetto aveva espresso parere negativo, con tanto di delibera di giunta, supportando in questo modo il sindaco del comune di Radicondoli. E questo fin dal momento in cui il Consiglio dei ministri lo aveva preso in considerazione. Sono uno strenuo difensore della geotermia, ma nei modi e compatibilmente con gli interessi delle comunità locali”.

Il sindaco Francesco Guarguaglini: “La geotermia è un valore enorme per noi. È chiaro che la geotermia debba essere sviluppata nelle zone vocate e nel rispetto delle disposizioni poste a tutela dell’ambiente, del paesaggio e della sicurezza della cittadinanza. Il Tar ha accertato l’illegittimità dell’atto del Consiglio dei Ministri e lo ha annullato per l’esistenza di Palesi incongruità istruttorie e motivazionali”.

Con la sentenza 76/2025 pubblicata il 17 gennaio il Tar per la Toscana ha accolto il ricorso presentato dal Comune di Radicondoli per l’annullamento del giudizio positivo di compatibilità ambientale sul progetto geotermico pilota “Lucignano”, per la ricerca di risorse geotermiche per la sperimentazione di impianti pilota, espresso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri il 10 ottobre 2022. Quindi Lucignano non si potrà fare.

“Sono molto contento - afferma il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani - per l’accoglimento del ricorso da parte del Tar. La Regione a quel progetto aveva espresso parere negativo, con tanto di delibera di giunta, supportando in questo modo il sindaco del comune di Radicondoli. E questo fin dal momento in cui il Consiglio dei ministri lo aveva preso in considerazione. Sono uno strenuo difensore della geotermia, ma nei modi e compatibilmente con gli interessi delle comunità locali. Reputo pertanto un ottimo risultato quello ottenuto attraverso la decisione presa dal Tar”.

“E’ un risultato straordinario per tutta Radicondoli e su cui questa comunità si espressa in modo chiarissimo - commenta il sindaco di Radicondoli, Francesco Guarguaglini – La geotermia ha un valore grandissimo, così come ce lo ha il rispetto dei territori, delle indicazioni dei loro piani strutturali e degli atti di pianificazione della Regione Toscana. Il consiglio comunale di Radicondoli ha espresso la propria contrarietà al progetto a maggio 2022. Prima c’era stata la mozione di maggioranza del 29 aprile 2022. Inoltre, la delibera di giunta regionale del 2 dicembre scorso, fortemente voluta e cercata da me in quanto sindaco, ribadisce il no categorico all’intesa per il progetto Lucignano. Invece il Governo espresse a ottobre 2022 un giudizio positivo di compatibilità ambientale. Provvedimento contro il quale ci siamo sempre opposti e su cui abbiamo fatto ricorso al Tar”.

I motivi del no. “L’area del permesso – spiega Guarguaglini - si trova su una parte del territorio comunale dove le attività di coltivazione geotermica sono incompatibili con le disposizioni a tutela del paesaggio, tra cui il Piano Strutturale del Comune di Radicondoli, il Pit, che ha valore di piano paesaggistico e il Piano ambientale ed energetico della Regione Toscana visto l’altissimo valore dell’area dove era prevista la realizzazione dell’opera. Il paesaggistico ha un valore, così lo sviluppo turistico in corso, i posti di lavoro e lo sviluppo socio economico attestato dai numeri raggiunti”.

Il Tar ha accertato l’illegittimità dell’atto del Consiglio dei Ministri e lo ha annullato per l’esistenza di “Palesi incongruità istruttorie e motivazionali”. Questo in relazione all’incapacità del progetto di rispettare il requisito della reiniezione totale dei gas non condensabili - e dunque delle emissioni zero - con conseguenze anche sotto il profilo della sismicità indotta. In particolare, il Tar ha ritenuto fondati i rilievi - veri e propri “argomenti di prova circostanziati” - presenti nelle relazioni geologico-geotermiche a firma di Maria Teresa Fagioli e di Michele Ambrosio e allegate al ricorso curato dall’avvocato Greco. Nelle relazioni è dimostrata l’impossibilità di procedere con la reimmissione totale (e dunque ottenere l’obiettivo delle emissioni zero) in presenza di gas non condensabili in misura superiore al 5%.

I professionisti da ringraziare. “Di questo risultato – fa notare il sindaco - ringraziamo l’avvocato Michele Grieco che ci ha rappresentato e difeso, figlio di un intenso lavoro di studio delle criticità giuridico-tecniche, che ha dimostrato grande acume e capacità professionale. Ed ancora, la geologa Maria Teresa Fagioli e l’architetto Lorenzo Vallerini, che hanno supportato l’avvocato, il presidente Eugenio Giani che si è opposto sin dall’inizio al procedimento del Consiglio dei Ministri rigettando l’intesa e raffermando la sua contrarietà al Progetto Pilota Lucignano con la delibera di giunta regionale del 2 dicembre scorso. I ringraziamenti vanno anche alla Società Sa.Ro. srl di Radicondoli che ha presentato un autonomo ricorso al TAR rafforzando l'azione congiunta che ha consentito di raggiungere questo grande risultato”.

Geotermia e Radicondoli. “La geotermia è un valore enorme per questa Regione. Il territorio di Radicondoli, così come le zone vicine, è interessato da ampi e importanti insediamenti industriali geotermici dei quali andiamo orgogliosi - fa notare Guarguaglini – È chiaro che la geotermia debba essere sviluppata nelle zone vocate, e nel rispetto delle disposizioni poste a tutela dell’ambiente, del paesaggio e della sicurezza della cittadinanza. Territorio e geotermia sono un binomio coerente: geotermia sì, nelle zone vocate”.

“Il progetto pilota Lucignano – aggiunge il sindaco – sarebbe ricaduto nel cuore del territorio di Radicondoli, la centrale di produzione si sarebbe trovata ai piedi della collina di Radicondoli e la centrale di reiniezione a quella di Belforte. Eravamo sicuri di essere nel giusto”.

Altre indicazioni del Tar. Nella sentenza del Tar è citato il passo con il quale il Ministero dell’Ambiente ha riconosciuto che “C’è stata una condotta, da parte dei proponenti, che potrebbe essere definita “superficiale” soprattutto nel non considerare che le metodologie messe in campo geotermico sono di fatto sperimentali ed hanno impatti per niente trascurabili e, altresì, che interessano un territorio vasto tra la zona della centrale, i pozzi dispersi (iniettori e estrattivi) in un vasto areale nonché gli elettrodotti”. I rilievi del Ministero dell’ambiente provengono dallo stesso soggetto che in passato si è pronunciato positivamente sui pilota.