Perché il 5G sta diventando importante per il mondo del calcio?

La nostra tecnologia sta procedendo a passi da gigante: e la sua ultima incarnazione è rappresentata dalla comunicazione. Ovvero, da una trasmissione di dati sempre più veloce e in quantità sempre maggiori. Questo è il concetto principale che sta alla base del nuovo protocollo 5G. Ma che cosa c’entra tutto questo con il calcio?

La velocità della rete e la trasmissione dei dati
 
Vi ricordate quando c’erano i modem, con il loro caratteristico stridio nel collegarsi fra loro? Non era così tanto tempo fa – solo vent’anni, anche se sembrano passati secoli. Provate a pensare di voler scaricare un file di 100 Mb. Con un modem di allora ci vorrebbero (se tutto va bene) poco più di 4 ore. Con una connessione 5G ci vuole un secondo.
 
Ora, immaginate quello che significa una simile performance per tutte le attività che richiedono un’analisi di tanti, tantissimi dati. Sì, stiamo proprio parlando delle statistiche, dati che possono essere incrociati in modo predittivo per ottenere proiezioni attendibili in moltissimi campi.
 
Pensiamo a un’applicazione tipica, quella delle scommesse sportive online: avere molti dati a propria disposizione permette – per esempio - di valutare con precisione le quote Serie B aggiornate, e di decidere se fare la propria puntata con ragion veduta, o perlomeno, con un’alta probabilità di non scommettere esclusivamente in base alle nostre preferenze calcistiche personali. Per evitare il rischio evidenziato dagli esperti in statistica: chi non misura, tira una moneta!
 
L’importanza della statistica nella strategia di gioco
 
L’elaborazione di grandi quantità di dati – che come ripetiamo, non sarebbe stata possibile senza che ci fosse stato questo enorme sviluppo nella potenza degli strumenti informatici e delle reti di comunicazione, permette oggi di capire i punti forti e deboli nella performance dei singoli giocatori di una squadra. E unendo queste proiezioni statistiche in un modello matematico, e incrociandole con quelle della squadra avversaria, consente di sapere quale di questi sarà più efficace in un determinato incontro.
 
Questa applicazione, che sembra fantascienza, in realtà ha una storia di quasi quarant’anni di studi: infatti, risale al 1982 in Stati Uniti, con l’introduzione nel baseball del primo sistema di analisi, Sabermetrics.
 
Il training, un settore in enorme espansione
 
La misurazione dei dati biomeccanici del singolo giocatore può aiutare a calcolare le performance totali di una squadra: ma l’applicazione di questa raccolta di informazioni eccelle se viene usata per monitorare la sua forma fisica.  E anche questo può essere effettuato con la raccolta di dati trasmessi da appositi sensori applicati in particolari aree del corpo che sono monitorate un po’ come tramite un GPS.
 
Ogni singolo movimento del giocatore viene tracciato e archiviato in un database centrale, che resta a disposizione dei preparatori atletici. Se emergono delle criticità, come una perdita di prestazioni nello sforzo prolungato, potrebbe essere il caso di sottoporre il giocatore a un allenamento più leggero per evitare affaticamento e possibili infortuni.
 
Se pensate che tutto questo sia eccessivo, sapete quanto costa un calciatore infortunato a un club? Basta fare i conti: un calciatore di Serie A di buon livello assente per trenta giorni “costa” alla squadra circa 300 mila Euro.  Decisamente un buon incentivo per investire in tecnologia!
 
In sintesi
 
● La velocità della rete e la trasmissione dei dati
● L’importanza della statistica nella strategia di gioco
● Il training, un settore in enorme espansione