Pci su caso Tirreno: 'Pretendiamo chiarezza sulla cessione e il rispetto dei lavoratori che vogliamo incontrare'

Firenze: “Ci preoccupa la mancata chiarezza con cui è stata condotta l'operazione. Con ogni probabilità la famiglia Agnelli, che attraverso la Gedi controlla la Repubblica, la Stampa, il Secolo XIX ed i quotidiani locali dell'ex Finegil tra cui il Tirreno, vuole acquisire nuove testate, forse il Sole 24 Ore, per cui è costretta a cedere alcuni giornali per rispettare i limiti imposti dell'Antitrust.

A noi non interessa chi sia il proprietario di quei giornali. Noi vogliamo che i livelli occupazionali ed i diritti dei lavoratori non siano scalfiti. Non vogliamo che l'operazione non sia finalizzata alla liquidazione delle testate interessate. Solo al Tirreno sono impiegati un'ottantina di giornalisti, una cinquantina tra poligrafici ed amministrativi, circa duecento collaboratori e una ventina di fotografi. A tutti loro, indistintamente, vanno la nostra vicinanza, la nostra solidarietà e la promessa del nostro impegno politico”.
Ad affermarlo è il segretario del Pci toscano, già candidato alla presidenza della regione Toscana, Marco Barzanti, che annuncia: “A breve chiederemo un incontro con i dipendenti ed i giornalisti del Tirreno, con le loro rappresentanze sindacali, per mettere la nostra iniziativa al servizio delle loro istanze per la salvaguardia dei loro diritti”.

Il segretario regionale Barzanti, sulla questione, sta lavorando assieme al segretario della federazione provinciale di Livorno del Partito comunista italiano, Luigi Moggia, che ha parlato della situazione del Tirreno alla segreteria federale.
“Esprimiamo solidarietà ai lavoratori del Tirreno ed a quelli degli altri giornali interessati”, dichiara Moggia. “Oltre che sulla salvaguardia dei posti di lavoro, vogliamo garanzie sul rispetto dei livelli di indipendenza dei giornalisti e sulla libertà d'informazione come elemento fondante di una comunità”.

Oltre a quella del Tirreno di Livorno, il gruppo Gedi sta trattando la vendita della Gazzetta di Modena, della Gazzetta di Reggio e della Nuova Ferrara. “La segretezza con la quale il gruppo Gedi ha condotto l'operazione non è tollerabile”, concludono Barzanti e Moggia. “Ci preoccupa il fatto che la società destinata ad acquisire le quattro testate non abbia esperienza ne' dimestichezza con il mondo dell'editoria. Sappiamo adesso che il contenitore destinato a rilevare il Tirreno e gli altri quotidiani è stato istituito addirittura nel luglio scorso. Vogliamo certezze per i lavoratori. Ci batteremo fino in fondo affinché dietro questa operazione non si celi la chiusura del Tirreno e degli altri giornali”.