PCI, emergenza sanitaria: 'Troppi ritardi e inadempienze regionali e locali'

Grosseto: "Guanti e camici per i medici di base? Mai arrivati. Vaccini per l’influenza? Pochi. Le ASL? Nel caos. I 2,5 miliardi per la sanità, ripartiti tra le regioni sono stati poco sfruttati. Questi alcuni aspetti sulla questione sanità e sull’emergenza virus che sembra riprendere velocemente fiato.

Eppure - affermano Marco Barzanti e Luciano Fedeli segretari PCI Toscana e Federazione di Grosseto - il tempo per organizzare c’è stato e virologi e infettivologi in maniera unanime avevano allertato tutti i livelli istituzionali da mesi. Ma si sa c’erano le elezioni e tutto il resto è passato in secondo piano, la priorità era vincere e non pensare alla salute pubblica.

Nel decreto rilancio previste risorse abbondanti per provvedere alle dotazioni di personale e strumenti per rinnovare e potenziare ospedali e territori ma poco è stato fatto ed ora il virus torna a battere cassa rischiando nuovamente di trascinare anche chi ha altre patologie in un vortice pericoloso.
La Toscana come la Lombardia è tra le maglie nere in questa situazione.
Certo qui stiamo meglio, l’organizzazione è migliore ma si poteva e si doveva fare di più e non accontentarsi che da noi la situazione è meno peggio di altre realtà.

Ospedali. Se sei esclude la realizzazione del reparto di area vasta a Grosseto riservato al covid, tutto è rimasto come prima. Nessun aumento di posti letto di sub intensiva nei presidi minori che servono, è bene ricordarlo, non soltanto a chi è colpito dal virus, ma a tutte le altre patologie. Assunzione di personale medico e infermieristico poco e quel poco con contratto a termine. Nel frattempo crescono le liste di attesa e si allungano i tempi, visite specialistiche rinviate se non addirittura in qualche caso dimenticate. Punti prelievi super affollati e nel caos con cittadini, come nel caso di Massa Marittima, sul punto di sfiorare la rissa perché lasciati fuori da mesi ad aspettare.

Attrezzature complesse come i ventilatori distribuiti dalla Protezione Civile non ritirati e attrezzature minori come ad esempio un semplice laringoscopio, mancante da 8 mesi in un presidio sanitario e mai più acquistato, tant’è che se in caso di necessità, l’utente la visita la fa in due tempi: la prima nell’ambulatorio ospedaliero e, nel caso vi sia necessità, la completa in altra sede.

Territorio. Le USCA dove sono? È dei giorni scorsi la notizia che un’intera famiglia di giovane età è rimasta isolata per giorni e giorni senza vedere un operatore sanitario e si è dovuta arrangiare alla meglio con il virus in casa che si è mostrato aggressivo per uno dei componenti il nucleo.

E le case della salute? Come prima, non ci sono. Promesse dal 2014, ripromesse in piena pandemia e durante le elezioni ad oggi non ne è partita una.
Intanto a Scansano scende in campo il sindaco e si lamenta di quello che sta succedendo per l’unica sede sanitaria rimasta nel comune dopo la soppressione dell’ospedale.

A Gavorrano invece il sindaco tace e i cittadini raccolgono le firme per far partire quella casa della salute promessa da anni e mai realizzata, anzi oggi sembra che il punto prelievi stia temporaneamente chiudendo e tutti sappiamo che cosa può significare temporaneamente.

Stessa cosa a Manciano anche qui casa della salute inserita nel lontano 2014 ma nulla è stato fatto ed anche in questo caso il Sindaco e tutta l’amministrazione, compreso il PD, aspettano gli eventi senza battere colpi.

Pitigliano c’è ma funziona quando ci sono gli specialisti ed il che è tutto dire, lo sanno bene i cittadini.

Le case della salute di Massa Marittima e Follonica invece aspettano ancora ma nel territorio del super incaricato Termine tutto funziona, guai a dire il contrario, basti pensare ai posti letto soppressi, ai chirurghi non ancora assunti, alla pediatria, alla neuropsichiatria infantile, ai servizi territoriali ormai al lumicino.

Tutto questo mentre gli operatori sanitari e i cittadini, già stremati dalla prima ondata del virus e da anni di tagli, si preparano ad affrontare più poveri, non solo di energie, un autunno/inverno che si preannuncia duro sia per quanto riguarda il covid che per tutte le altre patologie.

E pensare quanto ci hanno martellato con promesse, post sui social, annunci negli incontri pubblici del potenziamento dei servizi durante questi mesi in ragione di mera propaganda elettorale.

Ad un mese di distanza dalle elezioni, dal 22 settembre per essere precisi, tutto sembra dissolto ed il problema maggiore resta quello di avere incarichi nella giunta, in consiglio, il resto sembra già passato in seconda linea.
Anzi no rimane congelato in attesa delle prossime elezioni".