Partito Socialista: 'Ex casa dello studente: posto sbagliato. Anzi, no! Una nuova retromarcia'

Grosseto: "Qualche giorno fa - si legge nella nota delPartito Socialista di Grosseto - l’attuale amministrazione comunale di Grosseto ha annunciato trionfalmente che la ex casa dello studente, da anni in stato di semi abbandono presso la cittadella dello studente, sarà finalmente ristrutturata, per essere adibita a finalità sociali-assistenziali.

La Giunta ha pertanto annunciato il “Progetto di ristrutturazione dell’immobile per la realizzazione di una residenza multifunzionale con sinergie di auto-aiuto tra residenti anziani, madri in difficoltà, bambini e giovani socialmente fragili”.
Il piano illustrato dalla attuale Giunta si sviluppa inoltre individuando un articolato e complesso sistema di gestione (e “co-programmazione”), per il tramite dell’affidamento “unitario” ad uno o più soggetti del “terzo settore”, che dovrebbero predisporre un “progetto di gestione” da concordare con l’Amministrazione.
C’è senz’altro da essere contenti, come cittadini, che venga recuperato un immobile pubblico ormai fatiscente ed inutilizzato da anni, e venga restituito infine ad una funzione di pubblica utilità.

E però, lette le carte, il piano, così come esposto, appare perlomeno molto incerto, sia nell’individuazione concreta delle funzioni che l’immobile dovrà svolgere (per ora appare un fritto misto di intenzioni), sia per ciò che concerne l’individuazione dei soggetti che dovranno beneficiare dei servizi che saranno erogati.
Peraltro non è chiaro anche quali requisiti dovranno possedere le associazioni del terzo settore da individuare quali assegnatarie dei servizi sopra indicati (ma le organizzazioni senza scopo di lucro, le onlus, non erano il male per qualcuno?).
Quindi, quello che ora appare è la sostanziale retromarcia della compagine politica che sorregge l’attuale Amministrazione comunale.

La precedente maggioranza di centrosinistra, come molti ricorderanno, infatti aveva già pianificato e approvato il recupero dell’ex casa dello studente. Ed era stato concordato con la Caritas Diocesana, tramite l’Assessore Antonella Goretti, l’affidamento in gestione dell’immobile a fini sociali: mensa per i poveri, centro di ascolto, assistenza alle famiglie bisognose.
In aggiunta sarebbe stato possibile diversificare ed implementare le forme di sostegno sociale a seconda delle necessità.
Come aveva detto Don Enzo Capitani, all’epoca della discussione in Consiglio comunale, le attività sociali, svolte nell’area della Cittadella dello Studente, avrebbero anche potuto avere funzione pedagogica, nei confronti dei giovani, aiutandoli a formarne la coscienza sociale e civica.

In ogni caso, il Comune aveva ottenuto dalla Regione, già nel 2015, un sostanzioso finanziamento, pari ad € 1.400.000,00 finalizzato proprio al recupero di questo immobile con destinazione ai fini sociali.
Il centro destra, allora minoranza consiliare, non si mostrò esattamente propenso a quel recupero del bene a fini assistenziali, anzi, era proprio di opposto parere. Si distinsero le affermazioni dei consiglieri Agresti, Rossi e Lolini, che ritenevano che l’immobile della ex casa dello studente fosse letteralmente il “posto sbagliato” dove gestire attività di sostegno sociale, poiché, così veniva detto, “è una zona buia e isolata” e poiché lì “ci sono i nostri giovani” (si leggano gli articoli riportati sui media dell’epoca).