Parte in provincia Grosseto la sottoscrizione Carta dei Valori della Ristorazione

Diminuiscono ancora le imprese della ristorazione sul territorio. Fipe Confcommercio fa il punto sull’andamento del settore

Grosseto: In occasione della prima “Giornata della ristorazione per la cultura dell’ospitalità italiana”, con la firma del presidente della Provincia Francesco Limatola, il 28 aprile ha preso avvio a Grosseto la sottoscrizione della Carta dei Valori della Ristorazione Italiana.

Alla firma erano presenti il presidente di Confcommercio Grosseto Giulio Gennari, il direttore Gabriella Orlando e il presidente provinciale di Fipe Danilo Ceccarelli. Insieme a loro anche Antonio Catani, vicepresidente dell’Associazione Cuochi Grosseto che patrocina l’iniziativa, per la Caritas di Grosseto il direttore don Enzo Capitani, e per la Condotta Slow Food Grosseto il fiduciario Giuseppe Morisco.

Come spiegato da Confcommercio, la Carta dei Valori della ristorazione è nata a livello nazionale dall’esigenza di stringere un patto di filiera tra i ristoratori, produttori, agricoltori e città indicando le linee di azione per la promozione e la valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche.

In questo documento sono indicati sei valori: economia, comunità, cura, cultura, memoria e ambiente, e due azioni: formazione e festa.

“Quest’ultima si è concretizzata con l’organizzazione della Giornata della Ristorazione – dice Ceccarelli –. Voglio ringraziare gli oltre 55 colleghi che hanno convintamente aderito all’iniziativa, dedicando all’occasione un loro piatto ‘speciale’ a base di pane. Ribadisco che l’idea è nata per unire, perché i difficili anni della pandemia ci hanno dimostrato che fare squadra è necessario per il mondo della piccola impresa, mentre i lockdown hanno manifestato l’importanza del comparto pubblici esercizi per la socialità, per la vita delle città e delle comunità”.

“Anche la Provincia di Grosseto ha sottoscritto la Carta dei Valori della Ristorazione italiana – afferma il presidente Francesco Limatola – condividendone principi e finalità, perché siamo convinti che per valorizzare il nostro straordinario patrimonio agroalimentare sia necessario intraprendere un percorso unitario in cui istituzioni locali e imprenditori si muovano in armonia partendo dallo stesso quadro di riferimento di valori e obiettivi.”

 “La ristorazione anche nella nostra provincia è un settore di determinante valore economico – aggiungono Giulio Gennari e Gabriella Orlando – Concorre a qualificare e a caratterizzare la nostra offerta turistica, dando ulteriore attrattiva al territorio, combinando eccellenze enogastronomiche con i valori della socialità, della convivialità e della tradizione”.

La Giornata della Ristorazione è stata organizzata dalla Fipe, Federazione Italiana Pubblici Esercizi Confcommercio con la partecipazione del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, del Ministero del Turismo, del Ministero dell’Agricoltura della Sovranità alimentare e delle Foreste, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale e del Ministero della Cultura.

“La Federazione Cuochi sostiene questa nuova iniziativa con convinzione – dichiara Antonio Catani – come un modo per accendere un faro sulla ristorazione italiana, dopo gli anni drammatici della pandemia che hanno avuto drastici effetti sul settore, anche in provincia di Grosseto. Adesso speriamo in una vera ripartenza, anche perché i presupposti ci sono e li abbiamo visti anche in questi ultimi due ponti festivi. Essendo la Giornata della Ristorazione un evento a carattere nazionale, crediamo inoltre che possa essere un ulteriore veicolo promozionale per la nostra buona tavola, per i tanti e variegati ristoranti che la Maremma conta, che sia mare, collina o montagna”.

Per l’evento, quest’anno dedicato al pane, alimento alla base della dieta mediterranea, a livello nazionale Fipe destinerà alla Caritas un contributo per ogni piatto “speciale” ordinato.

“I valori che questa carta firmata oggi ribadisce, ovvero economia, comunità, cura, cultura, memoria e ambiente, e le azioni che sollecita, ovvero formazione e festa, indicano una rotta molto significativa anche per Caritas, ancorata, nel suo agire quotidiano a tutti i livelli (parrocchiale, diocesano, nazionale, internazionale) al precetto evangelico: avevo fame, avevo sete, ero nudo, ero in carcere, ero malato e voi mi avete dato da mangiare, da bere, mi avete vestito, siete venuti a trovarmi. Tutto questo ci stimola e ci incoraggia ulteriormente ad essere sempre di più e sempre meglio una presenza che, sul territorio, non solo offre dei servizi per rispondere a bisogni primari di ogni essere umano, ma opera affinché possano cambiare i paradigmi che finora hanno governato il nostro vivere insieme e che spesso sono segnati da sperequazioni e ingiustizie. Pensiamo anche solo a due dei valori espressi in questa carta, ovvero comunità e cura, per riflettere su come essi possano essere declinati solo partendo dal presupposto che in primo luogo ci sono i poveri, coloro che subiscono forme di ingiustizia sociale e che per questo pagano per tutti”, commenta don Enzo Capitani, direttore di Caritas diocesana Grosseto.

Il punto sullo “stato di salute” della ristorazione in provincia di Grosseto.

Sempre in occasione della Giornata della Ristorazione, Confcommercio Grosseto ha presentato gli ultimi dati sul comparto Pubblici esercizi elaborati dal Centro studi della Federazione sulla base dei dati di Infocamere.

A Grosseto sono 1.832 le imprese del settore che risultano attive al 31/12/2022.

Sempre alla stessa data, sono 50 le nuove imprese e 125 le cessazioni, con un saldo negativo di -75 attività.

Importanti i numeri anche a livello occupazionale: gli occupati dipendenti nell’anno 2022 sono stati, nel comparto, 5.287unità.

“Dietro al saldo negativo delle imprese della ristorazione ci sono diverse concause – spiegano presidente e direttore Confcommercio - dagli strascichi della crisi pandemica al forte incremento dei costi in particolare delle materie prime e dell’energia che hanno eroso fortemente i margini operativi delle imprese. C’è ancora poi il grave problema del reperimento del personale stagionale, in particolare camerieri, baristi, cuochi e lavapiatti. Nonostante tutto, c’è ottimismo per il prossimo futuro. Stiamo assistendo nella nostra provincia ad un positivo fermento imprenditoriale con nuove aperture e ad un interessante rinnovo dell’offerta nell’ambito della ristorazione che guarda alle nuove tendenze di mercato. Questo ci dimostra che in Maremma l’intero sistema dell’accoglienza si sta strutturando”.