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‘Oggi parliamo di …’: il pensiero sulla politica nella storia
Rubrica settimanale di approfondimento culturale, storico, educazione civica, scuola e attualità. di Simonetta Baccetti
Oggi voglio parlare di un argomento alquanto dibattuto, la Politica, e scrivo con la lettera maiuscola questo termine, per l’enorme valore che riveste. Come sempre il mio vuole essere un modo per riflettere sull’argomento, lo faccio esprimendo un mio pensiero, ma cercando di soffermarmi su alcuni dei maggiori “pensieri” che hanno dato un senso nel corso della storia alla Politica.
Partiamo da lontano, tutti sappiamo che il termine politica deriva dal greco pólis (città-Stato) per indicare l'insieme delle cose della città, la conoscenza della cosa pubblica. Originariamente il senso della politica non indica l'esercizio di un potere sugli uomini, ma un potere che esercitandosi su uomini liberi e uguali approda sul loro consenso e ha come obiettivo il bene di tutti. Basti pensare che la Politica da Aristotele e Tommaso d'Aquino è stata considerata come la parte naturale della vita dell'uomo.
Filosofie di pensiero in merito hanno dato consigli, espresso opinioni, Platone ci dice: “In politica presumiamo che tutti coloro i quali sanno conquistarsi i voti, sappiano anche amministrare uno Stato o una città. Quando siamo ammalati chiamiamo un medico provetto, che dia garanzia di una preparazione specifica e di competenza tecnica. Non ci fidiamo del medico più bello o più eloquente". Anticipando sempre la famosa frase di Platone: “Il prezzo pagato dalla brava gente che non si interessa di politica è di essere governata da persone peggiori di loro".
Spesso succede che ci si occupi della politica quando alcune decisioni toccano da vicino i nostri interessi. Per questo che il cambio culturale è quanto più necessario per uscire dalle logiche dell'interesse privato, e far crescere l’interesse per il bene comune.
Anche Niccolò Machiavelli, attraverso Il Principe, un trattato politico in 26 capitoli, scritto nel 1513 e pubblicato nel 1532, dedicato a Lorenzo de Medici, ha voluto delineare le caratteristiche fondamentali che dovrebbe avere un sovrano ideale, colui che deve gestire il potere politico……. “Governare è far credere”
Più semplicemente Benedetto Croce ci dice che: “non abbiamo bisogno di chissà quali grandi cose o chissà quali grandi uomini. Abbiamo solo bisogno di più gente onesta”
Da tutto questo si può capire come nei secoli i grandi pensatori, scrittori, filosofi abbiamo dato della Politica una loro visione. Consapevole del fatto che l’argomento richiede molto più spazio, e l’intento di oggi è lanciare alcune riflessioni , viene spontaneo, semplice asserire che: …
- La Politica è verità è onestà ( quella verità e onestà che tutti invocano, ma che poi a pochi piace);
- La Politica non è fare slogan, ma essere dento ad una realtà sociale, fra la gente;
- La Politica è sacrificio;
- La Politica che manda avanti i migliori e non “gli amici degli amici”;
- La Politica delle idee che si concretizzano in azioni;
- La Politica del fare e non del dire;
- La Politica come valori e ideali e non della convenienza;
- La Politica come buona amministrazione.
Ecco questi sono sicuramente alcuni dei pilastri della Politica, potrei andare avanti, argomento vasto su cui sicuramente mi soffermerò nuovamente. Una cosa è certa, ieri come oggi, fare politica vuol dire esporsi personalmente con le proprie idee e valori, vuol dire scegliere, mettersi in discussione, dove famiglia, salute, lavoro, istruzione, sono al centro dell’azione e interesse politico. Una Politica che crei cultura.
Concludo con la frase: "… La legittimazione più alta e reale di un vero ordine politico, epperò dello stesso Stato, sta nella sua funzione anagogica: nel suo suscitare e alimentare la disposizione del singolo ad agire e pensare, a vivere, lottare ed eventualmente a sacrificarsi in funzione di qualcosa che va di là della sua semplice individualità” , Julius Evola.