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‘Oggi parliamo di...': città che vai, personaggio che trovi. Giogio
Rubrica settimanale di approfondimento culturale, storico, educazione civica, scuola e attualità. di Simonetta Baccetti C’è in detto: “Città che vai, personaggio che trovi”, … Giogio e uno di questi personaggi, fa parte della storia di Grosseto. Un personaggio che ha caratterizzato un periodo della nostra città.
Sono i primi anni 70 , quando mia madre per farci stare buoni ci diceva: fate i bravi altrimenti arriva Giogio! Oppure solo a vederlo arrivare da lontano, con il rumore del lungo ferro che accompagnava i suoi passi , tutti scappavamo dalla paura.
Un personaggio che sotto certi aspetti è stato un’istituzione per tanti che in quegli anni lo hanno conosciuto ed ora lo ricordano come leggenda popolare. Angiolo Innipotenti, nato a Cortona nel 1902, in arte Giogio, come un vero “artista”, ha saputo far parlare si se le future generazioni. Per sua scelta conduceva una vita misera, da barbone, viveva con quello che la gente gli donava, la sua casa per molto tempo è stata il Cassero. Lo si poteva incontrare ovunque, sempre con i soliti vestiti, sorridente, nonostante il suo aspetto un po' fuori dalle righe, non ha mai fatto del male a nessuno. Poteva succedere che per un po' spariva di circolazione, per poi riapparire come per incanto.
Come dicevo prima, le mamme lo rammentavano ai figli per farli stare buoni, per questo noi bambini ne avevamo paura, ma Giogio era un uomo mite, di poche parole e indifeso. Un personaggio non molto alto, barba incolta, una strana pettinatura, un lungo cappotto grigio rattoppato, le scarpe tutte rotte, un sacco sempre in spalla e un ferro lungo in mano, ecco questo era Giogio.
A Grosseto c’è chi lo ha aiutato, chi lo ha preso in giro, chi lo ha evitato, nonostante la sua vita, sicuramente non semplice, lui aveva fatto di Grosseto la sua casa, e della gente di Grosseto il suo punto di riferimento.
Angiolo Innipotenti è morto nel 1975 e chi si è occupato di lui, ha trovato tra le sue poche cose, una piccola fortuna, si presume ottenuta con le elemosine.
Oggi ho voluto ricordare con piacere, un uomo semplice, di strada, che con il suo modo di essere è riuscito ad entrare nella storia dei personaggi popolari della nostra amata Grosseto.
Concludo con una frase di Anna Magnani: “Diffidate delle persone che puzzano di perfezione, perché la vita è fatta di sbagli e di ferite...”.