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Nota delle liste civiche sulla crisi economica follonichese
Follonica: "L'intervento politico nei confronti dei ristoratori follonichesi criticati per la scelta di chiudere nei mesi invernali pare abbia avuto l'effetto di svegliare dal torpore la politica follonichese (o almeno una parte di esso) e, forse, anche in vista delle elezioni, si torna a parlare della città e del suo futuro. Noi pensiamo che dovremmo partire da un dato: Follonica è una città con un livello di anzianità tra più alti in assoluto e sta attraversando una crisi demografica impietosa che potrebbe portare la città a scendere a breve sotto la soglia dei ventimila abitanti. Senza giovani, senza ricambio demografico non c'è fermento, non ci sono idee, non c'è lavoro, insomma non c'è futuro.
L'ammissione di questo problema è già l'inizio della cura. Il turismo langue , ma nemmeno il turismo da solo può risollevare la città dalla crisi economica che sta attraversando. Follonica ha dei limiti, inutile negarlo: in primis l'estensione del territorio comunale che non consente di ragionare compiutamente in termini di sviluppo se non insieme ai comuni limitrofi . Le nostre previsioni urbanistiche hanno mai considerato la necessità impellente di sviluppo in termini territoriali e non solo comunali ?.Abbiamo Scarlino alle porte e la piana del Casone ancora rappresenta l'area maggiormente industrializzata di tutta la provincia di Grosseto: se ne dovrebbe ricordare la politica grossetana poiché quella follonichese non ha mai ragionato affinchè si possa creare un distretto industriale nella nostra zona. Insomma, le fabbriche ci sono ma l'indotto è minimo. Idem per quanto riguarda Follonica che ancora ha in città alcune eccellenze industriali e artigiane di livello nazionale e internazionale con le quali non si è mai aperto un serio confronto teso a intercettare quelle necessità di approvvigionamento di beni e servizi che avrebbero potuto creare impresa a Follonica. Pertanto, abbiamo un tessuto fatto di tante piccole imprese familiari (o poco più) alternato da qualche realtà importante a cui avremmo dovuto guardare con maggiore attenzione nell'interesse dello sviluppo di Follonica. Tra queste alcune sono già andata via da Follonica e speriamo si tratti solo di casi isolati.
La "nuova visione" della politica follonichese dovrebbe partire dal lavoro: Follonica non molti anni fa nel periodo invernale occupava alberghi e ristoranti anche con i "trasfertisti" che soggiornavano in città per motivi di lavoro, perché a Follonica c'era lavoro. Questo indotto, questo movimento di cose e persone non c'è più. Inutile dare addosso oggi ai ristoratori e agli albergatori. Per il resto ricordiamoci che il bilancio comunale e la sua capacità di offrire servizi ai cittadini e alle associazioni è direttamente e indirettamente in larghissima parte sorretto dalle risorse provenienti dall'edilizia: senza il "mattone" ad oggi non ci sono più soldi nelle casse comunali. Sarà bene che la fiscalità comunale prenda coscienza di questo elemento", termina In movimento per Follonica e Follonica nel cuore