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Nasce il primo hub nazionale per la salvaguardia dell’ambiente
Alghero, Arzachena, Bibbona, Caorle, Castiglione della Pescaia, Cattolica, Cavallino Treporti, Chioggia, Comacchio, Grado, Jesolo, Lignano Sabbiadoro, Riccione, Rosolina, San Michele al Tagliamento, San Vincenzo, Sorrento, Taormina, Viareggio, Vieste: le comunità marine del G20s da sole attraggono 50 milioni di presenze turistiche, il 12% delle presenze turistiche complessive in Italia.
Bibbona: 80 delegati da tutte le comunità marine italiane si sono riuniti a Sorrento: Sindaci, Assessori all’ambiente e dirigenti pubblici si sono confrontati su tematiche ambientali con la consapevolezza di attraversare un periodo che non consente ulteriori rinvii. È nato così il primo hub nazionale, un gruppo di lavoro che coinvolge le più importanti città balneari italiane: le politiche ambientali saranno una materia comune come comune è la salvaguardia della costa e del mare italiani. I Sindaci: concreti e pragmatici, trasversali in politica e nell’affrontare problemi comuni, hanno lanciato una call per individuare partner, aziende e istituti di ricerca per sostenere questo fondamentale cambio di passo.
“Iniziamo da un dato di fatto: non possiamo più limitarci a subire i flussi – afferma decisa Roberta Nesto, Coordinatrice nazionale del G20Spiagge e Sindaco di Cavallino Treporti - dobbiamo imparare a gestirli. Tutti i flussi! Che si tratti di traffico, turismo, rifiuti: la gestione intelligente dei flussi è oggi la vera sfida per chi amministra. E dobbiamo avere strumenti e questo è quello che, come sindaci, chiediamo. Le esperienze condivise in questi due giorni a Sorrento dimostrano che le soluzioni esistono e vanno condivise. Per questo credo sia il momento giusto per attivare un hub permanente di lavoro che nasce da un confronto serrato su cambiamento climatico ed emergenze meteo, gestione dei rifiuti ed erosione”.
"Erosione, gestione dei rifiuti, tutela dell'ambiente, penso al mare e alle nostre pinete, materiali spiaggiati: sono problemi ma anche sfide da affrontare - dice il sindaco di Bibbona Massimo Fedeli -. E noi siamo amministratori. Siamo abituati a dover gestire i problemi cercando, trovando soluzioni. Lo facciamo quotidianamente anche di fronte ai cambiamenti climatici e alle emergenze meteo. In questo pre summit abbiamo condiviso le soluzioni trovate da ognuno di noi ed è proprio questa la forza del G20s: concretezza e messa in rete. Possiamo essere un modello per altre realtà e per il Paese. E lo faremo creando cantieri di lavoro permanenti, come quello che portiamo avanti per il riconoscimento dello status di comunità marine, a partire da questo primo hub Ambiente di cui qui a Sorrento abbiamo gettato le basi".
La vera funzione e il valore del network G20Spiagge: l’ambizione di trasformare le spiagge più frequentate del Paese in laboratori di innovazione ambientale e destinazioni simbolo del cambiamento, prendendosi carico di tematiche che hanno un valore nazionale e che nessun comune da solo potrebbe assumere.
“Dobbiamo concentrarci sulla sfida normativa – conclude Roberta Nesto – Le norme spesso arrivano in ritardo o non tengono conto degli equilibri locali già trovati. Noi sindaci del G20Spiagge non dobbiamo smettere di chiedere il riconoscimento dello status di comunità marine, né di cercare soluzioni. Anche sperimentando”.
Alcuni dati testimoniano la preoccupazione dei sindaci: negli ultimi decenni, il Mar Mediterraneo ha mostrato un trend di riscaldamento superiore alla media globale. La temperatura media della superficie marina è aumentata di 0,88°C rispetto al periodo preindustriale. In parallelo, a livello globale, il livello del mare è cresciuto di oltre 10 cm dal 1993, con un’accelerazione recente che ha portato il tasso medio annuo a 4,3 mm. I segni di arretramento costiero sono evidenti e riguardano oggi oltre il 40% delle spiagge sabbiose italiane. Allo stesso tempo, l’urbanizzazione delle fasce litoranee è avanzata: quasi un quarto del suolo entro 300 metri dalla costa risulta oggi trasformato in superfici artificiali.
Il sistema costiero italiano rappresenta una risorsa ambientale e strategica di valore inestimabile. Le praterie di Posidonia oceanica, presenti lungo molti litorali delle città del G20Spiagge, sequestrano circa 5,7 milioni di tonnellate di CO₂ ogni anno, contribuiscono alla stabilità dei fondali e offrono habitat fondamentali per la biodiversità marina. Queste “foreste blu” occupano una piccola porzione del fondale mediterraneo, ma trattengono fino al 15% del carbonio degli oceani costieri. Anche i depositi di foglie spiaggiate, spesso rimossi per motivi estetici, svolgono un’importante funzione di protezione naturale delle spiagge dall’erosione.
Anche il turismo – risorsa chiave per molte località del G20Spiagge – è chiamato ad evolvere. Secondo le analisi più recenti, il 41% dei viaggiatori europei considera le condizioni climatiche nella scelta della meta.
Elementi come comfort climatico, qualità delle acque e paesaggio costiero influenzano sempre più la percezione e l’esperienza dei turisti.