Memorie Fiorentine. Personale dell'artista maremmano Corridori

Aperta dal 20 agosto al 8 settembre presso la Galleria Spaziografico di Massa Marittima la mostra presenta le opere d'incisione del maremmano Pietro Corridori,formatosi all’Accademia di Belle Arti di Firenze e ora docente nei corsi serali del Liceo Artistico di Grosseto.

Massa Marittima: Corridori conosce bene Firenze perché, dopo il Liceo Artistico di Grosseto, si è trasferito in questa città per frequentare l'Accademia di Belle Arti. E, forte di questa impeccabile preparazione accademica, frutto anche dalla profonda conoscenza dei pittori che lo hanno preceduto, ora insegna nello stesso Liceo che l'ha visto studente.

Galleria Spaziografico, trovandosi di fronte alla qualità delle opere di Pietro Corridori, ha operato una scelta, proponendo la sola produzione incisoria di questo artista raffinato.

La mostra, coerente con lo stile della Galleria, esprime un intenso valore artistico e formativo: pur consapevoli della qualità dei suoi ritratti e delle sue opere “da cavalletto”, con la scelta di esporre una selezione delle sole opere grafiche punta a creare interesse per un aspetto più 'di nicchia' del suo ampio lavoro.

Pietro Corridori è artista vigoroso, poliedrico e dalla tecnica impeccabile che affonda salde radici nella pittura dei Macchiaioli e dei post-Macchiaioli, come sottolinea anche Cesare Calvani.

Le sue opere sono composizioni di stampo classicista tradotte attraverso uno sguardo sensibile e sintetico, che interagiscono con gli effetti atmosferici e le vibrazioni tonali.

In un'intervista con Divina Vitale a domanda “Cosa vuol dire essere artista oggi?” Pietro Corridori risponde: “Non so bene cosa vuol dire. Credo di essere più simile ad un artigiano. Il sistema arte è da decenni come impazzito. La ricerca pittorica figurativa necessita di tempi lunghi, i codici visivi devono essere metabolizzati e interiorizzati, così come le lezioni dei maestri. […] Fin dai primi decenni del Novecento con le avanguardie che hanno scardinato l’assioma opera d’arte uguale ricerca tecnica, capacità di trasposizione e introspezione psicologica, si è aperta una deriva a nuovi linguaggi espressivi. La massificazione dei consumi e delle comunicazioni audio e video, i continui stimoli visivi, hanno fatto sì che oggi la figura del pittore, che con i mezzi retinici riproduce il dato visivo percepito, sia abbastanza desueta. Il mercato è talmente variegato che contiene sia l’artista figurativo, sia l’autore concettuale o chi lavora con le installazioni o con i video.”

Le opere esposte presentano una grafica veloce, incisa con grande maestria, con variazioni della tecnica dell’acquaforte e dell’acquatinta. Le immagini degli scorci fiorentini lo portano a stringere il campo di visione, presentando particolari e frammenti caratterizzanti di questa città. Scorci minimi di una città madre e “domina” della sua crescita professionale.

I nudi, connotati da un classicismo canoviano, trovano collocazione in uno spazio scandito dalla luce che accarezza il corpo, facendo emergere le forme volumetriche. Il segno veloce e deciso viene declinato dall’idea positivistica dell’unicità e non finitezza del reale, integrando i corpi nell’atmosfera che li avvolge, in una ricerca poetica del bello e della luce.

Galleria Spaziografico non può che ringraziare per la sua presenza questo giovane maestro dell’arte contemporanea, con l’augurio che il suo dialogo con la tradizione e la sua capacità di sperimentare non vengano mai meno.