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Massimo Di Giacinto: ‘Partito progetto uffizi diffusi’
Follonica: "A febbraio scorso, - dice Massimo Di Giacinto, Consigliere Comunale Lista Civica Di Giacinto - presentai una interpellanza al Sindaco per suggerirgli l’adesione al progetto “Uffizi diffusi” ideato dal direttore delle Gallerie degli Uffizi Schmidt, sostenuto economicamente dalla Regione Toscana e dalla Fondazione Cassa Risparmio Firenze”.
“La ritenevo, - spiega Di Giacinto - una buona occasione per Follonica: in città ci sono luoghi idonei per l’esposizione delle opere, rappresentava una chance per migliorare l’offerta culturale dando la possibilità a cittadini e ospiti di ammirare opere d’arte di un certo livello e, cosa altrettanto importante, l’adesione avrebbe contribuito alla tanto auspicata a chiacchiere, quanto irrealizzata, destagionalizzazione turistica tramite i sicuri flussi del “turismo culturale”.
“Il Sindaco, - commenta il consigliere comunale - mi rispose “picche” con una serie di motivazioni che spiegavano poco o nulla: stiamo seguendo la proposta, bisogna soffermarsi sul valore culturale del progetto e del suo inserimento all’interno del nostro contesto territoriale, un’operazione culturale dev’essere soprattutto culturale e non commerciale e poi altro ancora. Insomma nulla di fatto, almeno che io sappia.
Intanto la prima parte del progetto Uffizi diffusi, denominata “Terre degli Uffizi”, è partita a Poppi (AR) e a San Godenzo (FI) con mostre nell’ambito delle celebrazioni per i settecento anni dalla scomparsa di Dante Alighieri. Poi a Anghiari (AR), Montespertoli (FI) e Castiglion Fiorentino (AR) con dipinti su temi diversi. E a Follonica? In Pinacoteca dal 10 luglio all’11 settembre c’è la mostra “Stati di grazia, edificio delle linfe” di Claudio Ballestracci e Ilaria Margutti curato da CasermArcheologica col contributo di 17mila euro del Comune di Follonica.
Non voglio assolutamente dare giudizi sulla qualità della mostra in corso nella Pinacoteca in piazza del Popolo perché non ne ho le competenze e soprattutto perché penso che valutazioni di questo genere siano fortemente soggettive e lesive della libertà espressiva di un artista. Può piacere come non può piacere, ma è giusto rispettare le scelte artistiche degli autori. Però avrei preferito, da assoluto ignorante in questo campo ma attento amministratore pubblico nell’interesse della comunità, avere in Pinacoteca qualcosa che arriva dagli Uffizi perché avrebbe interessato, oltre a qualche curioso passante, anche persone appassionate dell’arte che con il marchio Uffizi sarebbero venute appositamente a Follonica.
Credo che l’arte, in qualsiasi forma e tecnica si esprime, debba essere apprezzata e ammirata ma è necessario, come si sta facendo un po’ ovunque in giro per il mondo, renderla quanto più produttiva possibile a vantaggio della comunità della quale, alla fine, si gestiscono i soldi pubblici. Chi governa Follonica purtroppo, a mio parere, la pensa diversamente”, conclude Massimo Di Giacinto.