Maristella Lippolis presenta "Donne che non muoiono" alla Libreria delle Ragazze

Grosseto: Maristella Lippolis torna alla Libreria delle Ragazze con il suo ultimo romanzo "Donne che non muoiono", un libro che lancia un messaggio importante, con il 25 novembre - giornata internazionale contro la violenza sulle donne - ormai vicino. Cosa potrà mai combinare un piccolo gruppo di donne che si riunisce periodicamente nella Libreria di Alice, se non leggere, comprare libri, parlare, confrontarsi, bere un tè, un calice di vino e, tra una chiacchiera e l’altra, conoscersi? La libreria è un luogo tranquillo, sicuro, apparentemente lontano dai fatti di cronaca, le cui frequentatrici hanno però in comune molto più di ciò che appare. Le protagoniste, sono donne che, in un modo o nell’altro hanno dovuto affrontare la violenza di un uomo, e hanno una caratteristica comune fondamentale: quella di non voler cedere al vittimismo, sono donne coraggiose in grado di riscoprire una forza interiore che giace sopita e che non aspetta altro che di esplodere. «Avevo bisogno di scrivere una storia diversa - dice Maristella Lippolis - reagire alla rabbia per la sensazione d’impotenza provata di fronte all’ennesimo femminicidio». Per usare le parole di una delle protagoniste, “è ora di dire basta alle panchine rosse, alle facciate illuminate e le commemorazioni”, e il libro di Maristella Lippolis ci offre una speranza.

Così la molla per concepire questa storia è scattata nel momento in cui si è ripresentata una frase scritta molto tempo prima in uno dei tanti quaderni che contengono i suoi appunti: «ho capito che se non puoi fare qualcosa puoi almeno immaginarla perché, se non puoi cambiare la realtà, non subito come vorresti, puoi almeno immaginarne una diversa». Ecco allora che le protagoniste, che finalmente non soccombono ma si salvano, ci riescono prima di tutto perché cominciano a credere in sé stesse, poi perché non sono sole, si salvano insieme, con il sostegno reciproco e con l’aiuto di un istinto di sopravvivenza ancestrale. «Possediamo tutte l’istinto di autodifesa, come capiscono le protagoniste del mio romanzo - spiega Lippolis - un istinto che forse abbiamo dimenticato perché abbiamo smesso di pensare che potesse esserci utile. Ce l’hanno trasmesso le nostre madri selvagge dalle remote lontananze ancestrali». Le donne agiscono dunque aiutate dal caso o dalla fortuna, o da un progetto preparato in solitudine o con l’aiuto di altre donne o di alcuni uomini che stanno dalla loro parte. Ma soprattutto fanno rete, si sostengono a vicenda e quando fuggono non lo fanno per vigliaccheria o perché semplicemente hanno paura, ma per vivere.

«In ultimo - spiega l’autrice - arrivano in aiuto anche i libri che raccontano salvezze e suggeriscono possibilità di ribellioni e anche di vendette, perché prima o poi arriva il momento di dire ‘basta’, prima di tutto a sé stesse, e salvarsi da un destino che ci vorrebbe vittime predestinate». Libri che salvano raccontando anche storie dure, storie di vendetta, con la quale talvolta la salvezza è costretta a sposarsi, lasciando la giustizia ai margini. “Il confine, in questa triade, se nella teoria può essere affrontato e discusso, nella pratica è molto labile”. I libri diventano quindi alleati preziosi, il cui potere salvifico viene ampiamente celebrato e in cui le protagoniste possono trovare forza e modelli alternativi. Alla fine, anche Donne che non muoiono è un libro che salva.

Biografia

Maristella Lippolis esordisce pubblicando racconti sulla rivista Tuttestorie. Autrice pluripremiata (Premio Piero Chiara nel 1999 e finalista al Premio Stresa nel 2008), collabora con la rivista Leggendaria, con Letterate Magazine, con Centri antiviolenza e con numerose realtà associative che sostengono la cultura delle donne. Alla Libreria delle Ragazze ha presentato Raccontami tu, Ci salveranno i melograni, La notte dei bambini.