Libri: “Al servizio della patria” presentato in Consiglio

Firenze: Non solo un saluto accorato, ma soprattutto un grazie sincero a chi ha speso la propria vita a servizio della Patria. Questo il leitmotiv dell’intervento di Marco Casucci, vicepresidente dell’Assemblea toscana, alla presentazione a palazzo del Pegaso del libro scritto da Bruno Loi “Al servizio della patria” (Edizioni Arte Stampa), con prefazione del Generale Rolando Mosca Moschini.

E parlando di “onore e piacere nell’ospitare l’esimio generale Bruno Loi”, il vicepresidente ha prima presentato il curriculum “di primaria grandezza”, per parlare quindi di “vasta esperienza professionale raccontata ai lettori in questo bel volume, corredato tra l’altro da moltissime fotografie relative alla vita dei militari e degli ufficiali”. Secondo Casucci “uno sguardo retrospettivo ma anche introspettivo sui quarantaquattro anni di servizio, appunto alla Patria, nei quali Loi ha profuso ogni sua energia morale e fisica; un racconto appassionato con l’intento non solo di fornire informazioni sulla condizione dei militari, troppo spesso poco conosciute dalla gente comune, ma anche un invito ad interessarsi maggiormente ai problemi della sicurezza e della difesa ed a valorizzare l’operato di chi dedica la propria vita a risolverli”. Infine una sottolineatura: “il nome delle nostre Forze Armate non solo è benvoluto dalle popolazioni locali per la professionalità e l’umanità dei nostri soldati ma è circolato e circola con prestigio nell’ambiente militare, direi nel mondo intero, grazie all’altissimo contributo prestato nell’ambito delle missioni di pace dall’alto valore umanitario, unito all’insegnamento di tecniche e strategie professionalmente avanzate”, ha concluso il vicepresidente, che ha portato i saluti del presidente dell’Assemblea toscana Antonio Mazzeo.

Ad entrare nel merito del volume ci ha pensato Massimo Lisi, già Ufficiale Superiore della Marina Militare, che ha anche trascorso giornate drammatiche con l’Autore, ma che soprattutto ha condiviso non tanto una professione quanto il “piacere” di testimoniare una “vocazione naturale”. Una vocazione a servizio dello Stato, tra doveri di cittadino, fedeltà alle istituzioni, onore militare. “Tutto questo ha contraddistinto lo spirito libero di Loi, accanto alla formazione religiosa che lo ha portato ad agire seguendo le quattro virtù cardinali: prudenza, giustizia, fortezza, temperanza – ha sottolineato il relatore – per vivere appieno i doveri di soldato, in un compendio di virtù morali e di conoscenza, per un’etica del generale Loi, che si può racchiudere in una semplice parola, onestà”.

Una testimonianza di vita da divulgare, come ha sottolineato lo stesso Autore: “la finalità primigenia del libro è stata quella di far conoscere la vita militare alla società, con la speranza di diffondere una conoscenza che diventi amore, perché la gente ha bisogno di sapere chi sono e cosa fanno davvero i militari”. E visto che “nel cuore del popolo non c’è il concetto di servizio militare è necessario soprattutto lanciare un messaggio ai giovani – ha sottolineato – il contatto con loro è galvanizzante”. Ma cosa ha significato per Bruno Loi, già Ufficiale Generale dell’Esercito Italiano, un servizio alla Patria di ben quarantaquattro anni? “Vuol dire essersi realizzati”, ha affermato in modo fermo e spontaneo.