Le opposizioni criticano l'operato del Comune: "Manca programmazione"
Castiglione della Pescaia: «Non solo auguri natalizi nell’ultimo consiglio comunale, ma anche un evento che non ha avuto precedenti nella storia di questa consiliatura: tutti i consiglieri d’opposizione hanno votato contro tutte le delibere presentate dall’amministrazione. Una chiara presa di posizione che segna un punto di svolta per la politica castiglionese». Lo dichiarano in una nota i Gruppi di opposizione di Castiglione della Pescaia L'Alternativa e Viva Castiglione.
«Finora, infatti, i due gruppi di opposizione avevano sempre mantenuto un approccio propositivo, ma distinto, sostenendo politiche e scelte giudicate giuste, indipendentemente dalle ideologie o dai colori politici di appartenenza. Un’opposizione di stimolo - continua la nota -, non di semplice ostruzionismo. Ma ormai, giunti al giro di boa del mandato dell’attuale giunta, il quadro della realtà è ineludibile e l’attività della giunta Nappi è emersa in modo chiaro in tutte le sue criticità evidenti.
Alcune fra tutte, condivise tanto da W Castiglione che da L’Alternativa, quella di essere una amministrazione senza slancio, inconsistente, per nulla incisiva e distante anni luce dai problemi reali del paese.
Per non parlare degli elementi che compongono la giunta, sempre le stesse persone, da troppo tempo. Stessi volti, stessi atteggiamenti, stessa mancanza di visione. Un gruppo che si è limitato a rimescolare ruoli e deleghe senza introdurre alcuna ventata di novità.
Come gruppo dirigente sono inoltre carenti tanto di visione strategica, quanto di spirito di Iniziativa, indispensabili caratteristiche per chi intende governare una comunità con un approccio costruttivo e pro attivo. Tutti agiscono per eterodirezione regionale, il tutto condito da un modo di gestire il territorio in modo piatto e inconsistente. Come se fossero dei semplici amministratori di condominio, concentrati sul minuto mantenimento e incapaci di una qualunque forma di dialogo costruttivo.
In questo quadro l’approvazione del bilancio non poteva che trasformarsi in un’autoincensazione: un traguardo celebrato non per i suoi contenuti, ma per il solo fatto di essere stato approvato “in tempo”. Un risultato dovuto esclusivamente al lavoro degli uffici competenti, non certo a quello dei politici.
Anche in questo caso la litania liturgica si ripete: si snocciolano i progetti finanziati dalla Regione, dipinta come entità munifica, mentre si lamentano le mancanze attribuendole a un governo tiranno e avaro. Una narrazione stanca e ripetitiva, che non riesce affatto a nascondere una realtà fatta di scarse capacità gestionali e di un’attività politica fortemente autoreferenziale. In un contesto di costi crescenti e risorse in calo, l’unica soluzione messa in campo dall’amministrazione sono gli autovelox e i proventi di mense e trasporti.
Per non parlare della programmazione di medio-lungo periodo e degli investimenti. Elementi paurosamente assenti tra le voci del documento previsionale.
Anche le frazioni sono completamente sparite dal radar della giunta, tant’è che non sono nemmeno citate nel dibattito sul bilancio e sulla programmazione, salvo forse qualche riferimento al rischio idrogeologico. Il resto è un piatto mantenimento di progetti sbiaditi che si trascinano da oltre un decennio, senza alcun segnale di concretizzazione effettiva.
Ci verranno a parlare di riqualificazione urbana dell’ex area Paoletti e della ciclovia tirrenica. Temi riciclati, che ormai suonano come un disco rotto. Eppure, l’opposizione ha provato a proporre un piccolo ma significativo passo avanti: inserire, accanto alle comunicazioni del sindaco e del presidente del consiglio, anche quelle dei consiglieri. Comunicazioni utili alla cittadinanza, come già avviene in altri comuni. In tutta risposta la proposta è stata rispedita al mittente, col diniego accompagnato da mere geometrie amministrative.
Il bilancio? Piatto. La programmazione? Assente. L’orizzonte? Sempre più cupo. Ma non si sentono responsabili: preferiscono celebrare l’ordinaria amministrazione e rimandare a una visione strategica che, di fatto, non esiste.
Un quadro desolante per un territorio che avrebbe bisogno di coraggio, innovazione e progettualità per affrontare il futuro».