Le comunità dello sport saranno il giusto strumento per promuovere il territorio

Con le modifiche alla costituzione, apportate nei giorni scorsi, lo sport acquisirà un ruolo fondamentale nella nostra società, e' importante che Grosseto e tutta la provincia sia pronta.

Grosseto: “Con la modifica dell' art, 32 della costituzione: “ La repubblica tutela salute anche mediante la promozione delle attivita' volte ad impegnare e a sviluppare le capacita' psicomotorie della persona ed agevola l'accesso alla pratica sportiva”, lo sport acquisirà un ruolo di particolare importanza nella societa' che fino ad oggi non aveva. In un prossimo futuro l'offerta di sport nel territorio dovrà essere potenziato ed adattato ai bisogni del territorio.

Le comunità dello sport, per il consigliere Gabbrielli, potrebbero essere le strutture delegate nei territori per realizzare piani e progetti sportivi e ludico -socio-educativi per coinvolgere più soggetti. CONI ed Enti locali dovranno dare vita a quelle comunità dello sport che promuoveranno importanti sinergie tra le stesse associazioni sportive e non, con le scuole e l’imprenditoria, diventando fondamentali per la promozione motoria, sportiva e turistico sportiva di un territorio.

 Agevolare questo percorso di avvicinamento tra le associazioni sportive presenti sul territorio sarà importante e fondamentale anche per accedere ai futuri bandi nazionali ed europei.

«Fare rete vuol dire condividere obiettivi comuni, concertare le azioni da svolgere; coinvolgere tutti i partner nella realizzazione del progetto. In futuro la capacità di lavorare in rete sarà strategica per svilupparsi». Naturalmente ci sono degli ostacoli ben noti da superare: «Collaborare con altre organizzazioni è faticoso e dispendioso, non solo in termini di risorse. Raggiungere un accordo vuol dire mettersi in gioco, confrontarsi, ascoltare l’altro e accordare fiducia alle sue idee – spiega Gabbrielli – Ogni associazione nasce pensando di essere l’unica o la migliore a svolgere una determinata attività, questa convinzione è uno degli ostacoli principali al mettersi in gioco». Del resto l’impresa più complicata appare quella di rimuovere alcuni concetti radicati nel tempo: «La mancanza di preparazione e abitudine a lavorare insieme, la resistenza dei gruppi dirigenti a riconoscere persone più idonee a coordinare le attività progettuali, la difficoltà a mantenere la concretezza durante il lavoro – precisa Gabbrielli - D’altro canto però, fare rete vuol dire anche imparare cose nuove che non immaginavamo, pratiche diverse per lavorare meglio, per risparmiare o per accedere a nuove partnership. I vantaggi sono molteplici, come scambiare informazioni, evolversi, costruire una reputazione per gli investitori, avere relazioni stabili, ottimizzare le risorse economiche. In sintesi è proprio il caso di dire che l’unione fa la forza, perché i benefici di lavorare in rete sono veramente tanti», conclude Amedeo Gabbrielli.