La direttiva imballaggi penalizzerà il settore vitivinicolo maremmano e italiano

Grosseto: “Vogliono farci perdere la nostra identità e le peculiarità, incredibile valore aggiunto del patrimonio vitivinicolo italiano e toscano, mediante l’impiego di un packaging uniforme e amorfo. Appiattire per esaltare la mediocrità a svantaggio della eccellenza.” Così il presidente di Confagricoltura Grosseto, Attilio Tocchi, alza una voce critica nei confronti della proposta del nuovo Regolamento UE sugli imballaggi, presentata nel novembre scorso dalla Commissione europea, e che Confagricoltura nazionale tratterà nel convegno organizzato al Vinitaly a Verona. 

Un tema questo che è fondamentale per uno dei prodotti che più caratterizza l’economia rurale maremmana e che rappresenta un formidabile legame con il suo territorio. “Non passa giorno - continua Tocchi - che in Europa si inventino ed escogitino meccanismi paradossali per deprimere le peculiarità e le eccellenze a vantaggio di una impersonale uniformità globalizzata. In sostanza, nel nome di una presunto e fantomatico ambientalismo spinto, si chiede agli Stati membri di sacrificare la propria storia enologica nel nome del riuso e non del riciclo. Ossia si richiede la folle standardizzazione degli imballaggi, vale a dire tutti i vini devono avere il medesimo contenitore. Ma vogliamo scherzare? - Aggiunge con convinzione il presidente Tocchi - I nostri vini sono per la stragrande maggioranza conservati in bottiglie di vetro. Dei piccoli scrigni, riciclabili la 100% e prodotti ricorrendo a moderne tecnologie che negli anni hanno consentito di ridurre il peso di oltre il 30%. 

Le nostre bottiglie, che portano un fatturato annuo di 12miliardi di euro e di 8 miliardi di export, svolgono altresì una funzione peculiare perché non si possono annoverare come un semplice contenitore, ma un mezzo di presentazione al consumatore di prodotti unici, diversi gli uni dagli altri grazie al territorio di provenienza, alle tradizioni, alla storia e ai valori in grado di rendere il vino, un perfetto mosaico oggi patrimonio nazionale, riconosciuto in patria e all’estero.” Secondo il presidente Tocchi, grazie all’impegno che per prima Confagricoltura nazionale sta mettendo con il suo presidente Massimiliano Giansanti, si riuscirà ancora una volta a rintuzzare riattacco che l’Europa sta sferrando al nostro patrimonio agroalimentare, vero spauracchio per i nostri competitor più diretti. “Parlano di Green Deal quando non si rendono conto che in Italia già l’88% del vetro viene riciclato. Dove sta allora il vantaggio presunto? E’ evidente che si tratti esclusivamente di voler trovare a tutti i costi una soluzione a un falso problema e che questa soluzione intenda solo creare forti criticità, compromissive per le nostre 700mila imprese del settore vino in Italia. Una penalizzazione che, peraltro, risulta ingiustificata dalle performance ambientali e dalle buone pratiche di economia circolare, di packaging ed etichettatura che le aziende vitivinicole maremmane e italiane hanno avviato da tempo”.