La biblioteca della Casa circondariale entra nella Rete Grobac

Saranno i detenuti a curare la struttura, grazie anche a un corso di formazione con l’esperta Luisa Marquardt, dell’Università di Roma Tre

Grosseto: La biblioteca della Casa circondariale di Grosseto entra a far parte della Rete Grobac, delle biblioteche, degli archivi e dei centri di documentazione della Maremma e dell’Amiata. Ad accogliere la richiesta di adesione è stata la commissione di sistema di rete, riunita nei giorni scorsi: “Un ingresso di cui siamo molto contenti – dice il presidente Emiliano Rabazzi – perché crediamo che sia molto importante la presenza di una biblioteca attiva all’interno di un luogo come il carcere che ha, come obiettivo primario, la rieducazione delle persone che hanno commesso reati. Con l’adesione alla Rete, sarà più facile per la biblioteca interna all’istituto poter richiedere in prestito volumi e materiali disponibili in altri punti di rete”.

La casa circondariale di Grosseto dispone di una piccola biblioteca che, da qualche mese è interessata da un importante progetto di riordino, catalogazione e sistemazione del patrimonio librario. L’istituto penitenziario, infatti, sta partecipando a un progetto di formazione, finanziato dalla Cassa delle ammende che prevede, in due anni, la formazione di detenuti a cura della professoressa Luisa Marquardt, docente di Bibliografia e Biblioteconomia all’Università di Roma Tre, una delle principali esperte in materie, che ha contributo anche alla definizione delle più moderne linee guida per la classificazione dei volumi. La professoressa Marquardt è coinvolta attivamente in molte associazioni bibliotecarie che promuovono e sostengono la professione bibliotecaria in diversi contesti, tra cui gli istituti penitenziari, in collaborazione con l’associazione Cesp, Centro studi scuola pubblica.

“Qualsiasi biblioteca, per quanto piccola, racchiude in sé un potenziale immenso di liberazione dell'individuo”, dichiara la direttrice della Casa circondariale Maria Teresa Iuliano. “Infatti, leggere permette di acquisire uno sguardo libero ed una libertà di pensiero che consentono di riflettere su se stessi e, al tempo stesso, porsi dal punto di vista altrui, riuscendo, in tal modo, a valutare in prospettiva le esperienze passate e i propositi per il futuro. Quest'abilità, in carcere, è fondamentale per riuscire a sanare la frattura che si è creata tra l'individuo e la società con l'evento perseguito. Con l'ingresso della biblioteca della Casa circondariale di Grosseto nella Rete Grobac, auspichiamo un significativo incremento dell'azione congiunta tra carcere, scuola, biblioteche, cultura e cittadini per rendere la società, di cui facciamo parte, più inclusiva e attenta nei confronti di chi, dopo aver compiuto il proprio percorso di riabilitazione e aver pagato i propri errori, è giusto che torni ad essere una risorsa per la comunità”.

Saranno cinque i detenuti formati nei due anni e sarà proprio a loro cura la gestione della biblioteca della Casa circondariale; tre di loro, al momento, sono già impegnati nel lavoro di censimento, catalogazione e riordino che renderà effettivamente operativa la biblioteca della Casa circondariale, attraverso gli strumenti più moderni. Un percorso formativo anche dal punto di vista professionale che permetterà alle persone, una volta scontata la propria pena detentiva, di operare come volontari o fare inserimenti professionali nelle biblioteche.

L’ingresso della biblioteca della Casa circondariale di Grosseto all’interno della Rete Grobac permetterà di inserire nel catalogo unico i libri custoditi nell’istituto che, provenendo da donazioni private, sono talvolta volumi di pregio o rari, e, allo stesso tempo, garantirà l’accesso al patrimonio custodito dalla Rete. La Rete Grobac è composta da 18 biblioteche pubbliche e 17 istituti privati: le biblioteche comunali di Grosseto, Roccastrada, Castiglione della Pescaia, Scansano, Scarlino, Pitigliano, Manciano, Orbetello, Monterotondo Marittimo, Monte Argentario, Massa Marittima, Magliano in Toscana, Capalbio, Gavorrano, Follonica, Arcidosso, Castell’Azzara, il Polo liceale di Grosseto, l’Isis Da Vinci-Fermi di Arcidosso, la Biblioteca delle Muse di Saturnia, il Maam di Grosseto, il Museo di storia naturale di Grosseto, l’Isgrec di Grosseto, la Fondazione polo universitario di Grosseto, il Polo Clarisse arte di Grosseto, la Fondazione Bianciardi di Grosseto, la Camera di commercio di Grosseto, l’archivio storico Imberciadori di Castel del Piano, la Fondazione Santa Fiora Cultura, la Biblioteca Zikhang di Merigar di Arcidosso, l’Istituto Lotti e l’Archivio fotografico Fratelli Gori e la biblioteca della Casa circondariale di Grosseto.