L'Aperitivo parla Inglese con Norbert Niessen
Norbert è nato nel 1955 in Germania, ma vive in Italia (Roselle) da più di 40 anni. Molti amici sostengono che il suo tipico senso dell'umorismo tedesco non possa essere compreso dagli italiani. Dicono che l'umorismo tedesco non sia affatto divertente, ma potete giudicare voi stessi incontrandolo all'Aperitivo e leggendo il suo libro ZERO.
Grosseto: Ma non è solo una satira politica, è anche autobiografia. E' un libro insolito, pensato per il lettore moderno, che trova solo a brevi intervalli, attimi di concentrazione per una lettura “a pillole”.
La satira è un esercizio di sintesi sugli stereotipi del carattere umano per mettere a nudo i suoi difetti. Dietro le visioni più terrificanti, però nasconde sempre un messaggio positivo.
Sono di nazionalità tedesca ma vivo da oltre 30 anni in Italia. Molti amici sostengono che il mio umorismo tipicamente tedesco non può essere compreso dagli italiani.
Giudicate voi.
All’inizio c’era il muro di Berlino
Nasco nel ‘55 nella Westfalia, allora ancora terra di frontiera tra due religioni, quella protestante del padre e quella cattolica della famiglia materna. Per fuggire dalla famiglia e dal servizio militare, mi trasferisco nel ‘74 a Berlino, capitale della rivolta giovanile. A 18 anni è la città ideale, un’isola festaiola protetta da un alto muro in mezzo ad un mare comunista. I contrasti politici dominano la vita studentesca e la crisi dei valori viene vissuta con intensità. Più tardi, inseguendo gli Indiani metropolitani, mi trasferisco in una comunità Hippy vicino a Firenze. Loro sognano però l’India, che da lì, infatti, cerco di raggiungere in autostop. Con l’arrivo del primo figlio, metto la testa a posto e mi dedico al mondo della pubblicità. Divento così una prostituta creativa che dipinge meravigliosi mondi consumistici su commissione. Erano passati 20 anni dalla caduta del muro di Berlino. Volevo raccontare i vecchi tempi ai figli, ma non trovando le parole, ho provato con le immagini. Così, casualmente, nel 2009 ho riscoperto l’ebbrezza del disegno a mano libera e con le piccole storielle illustrate ho trovato una valvola di sfogo allo stress della vita. Con la satira curo il mio senso di colpa per aver speso una vita istigando al consumismo autodistruttivo del mondo moderno.