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L'ANPI continua la battaglia a difesa dei diritti costituzionali
Grosseto: Il Comitato Nazionale dell'ANPI, nella seduta del 24 gennaio scorso, ha approvato un ordine del giorno in cui prende atto della dichiarazione di non ammissibilità - espressa dalla Corte Costituzionale pochi giorni prima - della richiesta di referendum abrogativo della legge 86/2024 sull'autonomia differenziata (cosiddetta “legge Calderoli”), ritenendo poco chiari l'oggetto e le finalità del quesito proposto. Precisa, però, che la decisione della Consulta si fonda sulla precedente sentenza, in base a cui l'attuale legge, nelle sue parti fondamentali, va radicalmente riscritta, rispettando l'unità della Repubblica, la solidarietà fra le Regioni, l'eguaglianza e la garanzia dei diritti dei cittadini, l'equilibrio di bilancio, ed affermando un principio di regionalismo cooperativo. Infatti quella precedente sentenza ha dichiarato incostituzionali 7 punti cardine della legge 86, a partire dalla forma di Stato che ne deriva, in contrasto con il regionalismo solidale previsto in Costituzione, fino alle definizione dei LEP (livelli essenziali di assistenza) che spetta al Parlamento e non al Governo.
"Pertanto la legge va riscritta in Parlamento - scrive AMPI - , tenendo conto di tutti i rilievi di incostituzionalità evidenziati dalla Consulta e più volte sollevati dall'ANPI. E' su questo terreno che bisogna continuare la battaglia contro la “legge Calderoli”, perchè la Lega vuole capovolgere il senso di questi rilievi, dichiarando che devono comunque andare avanti gli accordi con le Regioni, e che saranno sufficienti alcuni piccoli ritocchi alla legge da far approvare velocemente in Parlamento."
L'ANPI pensa invece che tali accordi vadano fermati e che in Parlamento occorra contrastare immediatamente questa deriva tesa a minimizzare le modifiche alla legge, e si proponga un nuovo testo incardinato sull'idea di un regionalismo cooperativo e solidale. Solo così si potrà salvaguardare l'autonomia delle Regioni, nel rispetto delle prerogative degli Enti Locali, contrastando ogni centralismo e assieme salvaguardando la forma unitaria dello Stato.
Per raggiungere questo obiettivo l'ANPI continua la mobilitazione, coinvolgendo istituzioni, associazioni, partiti e sindacati a sostegno della battaglia parlamentare, ma anche per sostenere le Regioni nel loro ricorso per inconstituzionalità della legge 86.