L’aborto, un diritto da preservare

“La Legge 194 rappresenta un pilastro fondamentale nella tutela dei diritti delle donne e nella garanzia di un sistema sanitario pubblico che assicuri l'accesso a procedure sicure e dignitose per l'interruzione volontaria di gravidanza.

Grosseto: Secondo l’ultima relazione sull’attuazione della legge 194/78, pubblicata in questi giorni dal Ministero della Salute, e relativa ai dati 2022, il numero di interruzioni volontarie di gravidanza in Italia sta aumentando e stanno diminuendo i tempi di attesa per eseguire l’intervento. Se si guarda però agli ultimi vent’anni il numero è decrescente e l’Italia all’interno dell’UE è tra i paesi con i numeri più bassi. Nella realtà dei fatti è indubbio che esistano ancora grandi ostacoli all’applicazione della legge, con disparità enormi da Regione a Regione. Il maggiore ostacolo è rappresentato dal ricorso all’obiezione di coscienza da parte del personale sanitario, previsto dalla stessa legge 194. Se nella nostra provincia in linea con il resto della Toscana, gli obiettori di coscienza sono poco più della metà dei ginecologi, al sud superano l’80% e le donne devono peregrinare tra i consultori spostandosi anche fuori regione.

In Italia il Governo Meloni, pur dichiarando di difendere la legge 194, sta creando un clima contro l’interruzione di gravidanza, agevolando l’attività dei gruppi anti scelta nei consultori familiari e mettendo sullo stesso piano la libertà delle donne di abortire e quella dei medici di fare obiezione di coscienza.

C’è da preoccuparsi poi guardando a quanto sta accadendo nel resto del mondo, con diversi Paesi che mettono sotto attacco l’aborto, non ultimo, gli Stati Uniti, dove la corte suprema annullando due anni fa la sentenza del 1973, che garantiva l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza in tutti gli Stati dell’Unione, consente oggi, ad ogni Stato, di legiferare in autonomia, anche in senso restrittivo.

L’aborto resta dunque una conquista, da non dare mai per scontata, sempre a rischio. Tanto più che si tratta di un diritto che viene esercitato con grande attenzione e senso etico da parte delle donne. Il Partito Democratico non arretrerà di un millimetro nella difesa di questo diritto sottolineando con forza che il sistema sanitario pubblico deve garantire l’interruzione volontaria di gravidanza, come una pratica accessibile in egual misura in tutte le regioni, partendo dalla corretta informazione su come esercitare il diritto di abortire e sui servizi offerti sul territorio. Per una donna decidere di abortire non è mai una scelta presa a cuor leggero, ci sono sempre a monte problemi gravi, situazioni complicate. Perciò, oltre a salvaguardare il sacrosanto diritto di autodeterminazione, ci vuole anche rispetto per chi decide di fare questa scelta.”

Giacomo Termine, segretario provinciale del Partito Democratico di Grosseto.