Joyce, Leavitt e le poesie: le opere finaliste Premio per la traduzione

La premiazione avverrà in occasione del Premio internazionale Piazza Magenta il prossimo 26 agosto

Capalbio: Sono state selezionate le tre opere finaliste per il Premio Fondazione Capalbio per la traduzione. “Siamo giunti all’ultimo atto – commenta Daniele Petruccioli, direttore artistico del concorso – di un percorso che ha registrato la partecipazione di tantissime traduzioni. Ci tengo a ringraziare tutti i traduttori e le traduttrici che hanno deciso di partecipare all’edizione di quest’anno, accrescendo il prestigio del Premio”. Ecco i titoli delle opere selezionate dalla giuria popolare, formata da Lia Migale, Giovanna Nuvoletti, Valeria Viganò, Alessia Denaro, Roberta Lepri, Piero Maccarinelli e Luca Piazza, che si sono aggiudicate il podio: “La lingua perduta delle gru” di David Leavitt, nella nuova traduzione dall’inglese di Fabio Cremonesi (Sem), “Nel centro di ogni cosa. Poesie 1890-1910” di Hugo von Hofmannsthal, nella nuova traduzione dal tedesco di Andrea Landolfi (Del Vecchio editore) e “Ulisse” di James Joyce, nella nuova traduzione dall’inglese di Enrico Terrinoni (Bompiani). 

La traduzione vincitrice sarà determinata dalla giuria di qualità, presieduta da Emmanuelle de Villepin e composta dai rappresentanti del Comune e di Fondazione Capalbio, della biblioteca La Piccola e dai partecipanti del Gruppo di lettura. La premiazione avverrà in occasione del Premio internazionale Piazza Magenta il prossimo 26 agosto. “Il Premio Fondazione Capalbio per la Traduzione – dichiara il sindaco Gianfranco Chelini – è un appuntamento di rilievo che arricchisce la il calendario culturale del territorio, già di per sé molto corposo. Contribuisce, inoltre, a quel progetto di internazionalizzazione nel quale abbiamo deciso di credere e che sta sempre più valorizzando la nostra area”.