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Il THOUB palestinese: Idendità in ricamo
Dal 18 marzo al 16 aprile Pinacoteca Civica, Piazza del Popolo 1-2 Follonica. Inaugurazione sabato 18 marzo ore 18
Follonica: La mostra "Il THOUB palestinese: Identità in ricamo", che inaugura il 18 marzo alle 18 nei locali della Pinacoteca Civica di Follonica, propone un viaggio nell'arte del ricamo palestinese, nella sua storia e nel suo significato attraverso fotografie, riproduzioni e capi originali. Nel 2021 il ricamo palestinese (tatreez) è stato aggiunto alla lista Unesco dei Patrimoni Mondiali dell'Umanità. Il motivo di questa scelta non è solo la bellezza di questa pratica e i fili di colori e motivi magistralmente cuciti, ma è soprattutto il fatto che l'arte del ricamo palestinese custodisca racconti personali e storici. Ormai è risaputo come la moda possa essere una piattaforma di espressione e comunicazione, e così è sempre stato per le vesti delle donne palestinesi.
Abiti e copricapi ricamati erano un indumento tradizionale nelle aree rurali della Palestina e tra i beduini, e non erano semplicemente una dichiarazione di stile, ma un modo per trasmettere le sfumature delle varie identità femminili: il ricamo di un vestito poteva infatti indicare il villaggio di provenienza, o lo stato civile e sociale, ma anche sentimenti più intimi di desiderio e di appartenenza. Si credeva ad esempio che la personalità di una ragazza potesse essere compresa dalla sua dimestichezza e abilità artistica, dai colori e motivi scelti, dal tessuto dei suoi ricami.
Che cosa rappresenta il thoub palestinese? Il thoub era un modo per esprimere profondamente se stessi e le proprie origini: il vestiario tradizionale palestinese, infatti, varia a seconda delle aree geografiche. Le città, le zone di collina o le regioni costiere, tutte avevano il proprio unico stile. Perfino i nomi delle tecniche, forme e motivi cambiavano e si adattavano per rispecchiare la situazione della tessitrice: così una donna di Ramallah vede una luna dove una donna di Hebron vede una stella. La produzione dei thoub e ricami non è sempre stata costante attraverso i luoghi e gli anni, ma ora sta giocando di nuovo il suo ruolo cruciale nella rivendicazione dell'identità culturale e sociale in tutta la Palestina e per i palestinesi nella diaspora. Nuove generazioni di uomini e donne palestinesi stanno riscoprendo e diffondendo il fascino di quest'arte che comunica in un modo così delicato e tuttavia potente le realtà stratificate e intrecciate delle identità palestinesi. Non sorprende, quindi, che il ricamo palestinese abbia influenzato altre sfere dell'arte e della creatività. Il famoso poeta e artista Jabra Ibrahim Jabra, cresciuto a Betlemme e Gerusalemme negli anni '40, è stato fortemente influenzato dal valore estetico e simbolico del tatreez femminile. Per lui «questo ricamo simboleggia una gioia di vivere… Una gioiosa esultanza del potente miracolo della risurrezione, nella natura come nell'uomo». Il celebre artista Suleiman Mansour contribuisce a questa mostra con una serie di dipinti - presenti nell'esposizione - dove donne dalle differenti aree della Palestina sono ritratte mentre indossano orgogliosamente i loro thoub.