Il SiloeFilmFestival 2021 a Grosseto, presentata la VIII EDIZIONE

Grosseto: “Come il bene potrebbe amare il male senza soffrire? Anche il male soffre amando il bene”.

E’ una frase di Simone Weil, grande filosofa, pensatrice, mistica del ‘900, quella scelta per esplicitare il tema dell’edizione 2021 del SiloeFilmFestival, l’iniziativa culturale promossa ormai da alcuni anni dal centro culturale San Benedetto, presso il monastero di Siloe, con la direzione artistica dell’attore e regista Fabio Sonzogni e la collaborazione di Fondazione Comunicazione e Cultura e Fondazione Ente dello Spettacolo.

Il festival torna dopo un anno di interruzione causata dalla pandemia. Per ragioni legate al rispetto del distanziamento, questa edizione si svolgerà per lo più al cinema Stella (via Mameli, Grosseto) e solo in piccola parte presso il Monastero di Siloe a Poggi del Sasso.

Quest’anno il festival si terrà nei giorni 23 – 24 e 25 luglio.

“Del Bene, del Male. Ma che cos’è il Male?” è l’interrogativo col quale si sono misurate le pellicole in concorso. “Da millenni proviamo a dire, in infiniti modi, che cos’è il male – dicono gli organizzatori - A ogni violenza subita, per ogni sopruso, invochiamo questo nome arcaico. Lo assegniamo ai nostri piccoli tormenti quotidiani e ai grandi desideri inappagati, alle inquietudini e ai disagi, all’infelicità e all’ingiustizia che da sempre ci pare governare il mondo. Alla morte, persino: il male più temibile di tutti. Comunque sia, ciò che è “male” per noi non dovrebbe esistere affatto. Vorremmo allontanarlo, scansarlo, cacciarlo via per sempre dalla nostra vita”. Questa domanda verrà scandagliata attraverso ambiti e linguaggi diversi. “

· LE PELLICOLE IN CONCORSO

Tutte opere prodotte negli anni 2018-2021. “Sono stati più di 6mila – dice Sonzogni - i cortometraggi pervenuti da tutto il mondo e saranno solo 12 i finalisti di diverse nazionalità, che confermano il carattere internazionale del festival: Australia, Francia, Iran, Svizzera, Svezia, Canada, USA, Spagna e una folta rappresentanza italiana”.

“500 Calories”, regia di Cristina Spina (Usa-Italia): Un essere umano per vivere ha bisogno di almeno 1200 calorie al giorno. Una donna nel mezzo di una crisi esistenziale si confronta con la sua insegnante di danza che l'aveva costretta, all'età di 13 anni, a limitare la sua dieta a 500 calorie al giorno.

“A casa mia”, regia di Mario Piredda (Italia): Lucia è una signora anziana, abita in un piccolo paesino sul mare, un vecchio borgo di pescatori ormai quasi disabitato. Dopo la morte del marito vive il lutto secondo la tradizione sarda: da circa trent'anni si veste rigorosamente di nero e porta il fazzoletto in testa. Peppino è un anziano signore, uno dei pochi pescatori rimasti ad animare il paese. Trascorre la sua giornata pescando, prendendosi cura della sua barca e delle sue reti. I due si aiutano a vicenda e si fanno compagnia durante le lunghe serate invernali. Ad unirli non è solamente la solitudine ma un amore profondo mai nato né confessato, nascosto al mondo e soprattutto a loro stessi.

“All Inclusive”, regia di Corina Schwingruber Ilić (Svizzera): Esercizi ginnici sul terrazzo, un trenino nella sala da pranzo, un servizio fotografico con il capitano o un concorso di bellezza per tutte le età: il divertimento è garantito ventiquattro ore al giorno su una nave da crociera, mentre si galleggia insieme alla propria camera d’albergo. Le fortezze marine da vacanza sono di moda e il business prospera. Nella scia della nave maestosa restano un cumulo di ricordi digitali e la nuvola dei fumi di scarico all’orizzonte.

“Baltringue” di Josza Anjembe (Francia): Dopo due anni di carcere, Issa sta per uscire quando incontra Gaetan, un detenuto che non ha ancora scontato la pena

“Bismillah”, regia di Alessandro Grande (Italia): Samira è tunisina e ha 10 anni. Immigrata illegalmente vive in Italia con suo padre e suo fratello che di anni ne ha 17. Una notte si troverà ad affrontare da sola un problema più grande di lei.

“Exist” regia di Payam Shadniya (Iran): Un ritratto delle lotte quotidiane di una donna in Iran che fa ciò che deve per prendersi cura di suo figlio.

“Le mosche”, regia di Edgardo Pistone (Italia): Le vicissitudini e le avventure di un gruppo di ragazzi, abbandonati a sé stessi mentre la vita, placida e sonnacchiosa in apparenza, scorre indisturbata. In balia dei demoni della crescita, della loro fantasia e della loro tracotanza, i ragazzi, come mosche che ronzano dal marciume alla seta, si trascineranno verso un epilogo tragico e irreparabile.

“Madre” regia di Rodrigo Sorogoyen (Spagna): A casa Marta chiacchiera con sua madre quando la telefonata di suo figlio scatena una tragica corsa contro il tempo.

“One Second” regia di Tom Vogel (Australia): La vita di una coppia sposata è in tumulto quando la figlia scompare.

“Stain”, regia di Robert Misovic (Canada): Izzy ha 15 anni. Pochi istanti dopo aver subito violenza...

“Sven Gunnar” regia di Darwin Reina (Svezia): Qualcuno rapisce e uccide ragazze. Ma questo terribile crimine nasconde qualcosa di molto peggio. A volte quello che dobbiamo fare per amore, può ucciderci. Questa è la consapevolezza a cui deve arrivare Tim se vuole fermare SvenGunnar.

“Trauma” regia di Hesam Dehghani (Iran): Una giovane ragazza si vendica dell'uomo che l'ha violentata brutalmente per strada.

I trailer delle pellicole sono disponibili sul sito siloefilmfestival.it.

Tre i premi che saranno assegnati: miglior film - premio giuria; miglior film - premio pubblico; miglior film – premio giuria giovani. Per i dettagli del programma è opportuno consultare il sito www.siloefilmfestival.org.