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Il pecorino toscano nella Top Ten dei formaggi più buoni al mondo
Ma a minacciare il settore caseario sono le predazioni, italian sounding, etichettature a semaforo ed il cibo sintetico.
Firenze: Il pecorino toscano nella top ten dei formaggi più buoni al mondo. Il decimo posto del pecorino toscano contribuisce all’indiscussa leadership planetaria dei formaggi italiani che battono quelli francesi per 8 a 0. A dirlo è Coldiretti Toscana in riferimento alla graduatoria globale stilata da TasteAtlas, l’atlante internazionale dei piatti e dei prodotti tipici locali che ha messo ben otto tesori italiani fra i migliori del globo in un elenco di oltre cento formaggi. Il primo formaggio francese si trova al tredicesimo posto con il Reblochion dell’Alta Savoia mentre 8 delle prime 10 posizioni sono occupate da formaggi tricolori (Parmigiano Reggiano, Gorgonzola piccante, Burrata, Grana Padano, Stracchino di Crescenza, Pecorino Sarto e Pecorino Toscano). Con 34 milioni di valore alla produzione e 62 di valore al consumo, il pecorino toscano è il principale formaggio Made in Tuscany ed anche il più venduto all’estero con 5 milioni di euro di esportazioni (+12,2%) secondo l’ultimo rapporto Qualivita – Ismea. Il Pecorino Toscano Dop è una delle due denominazione di origine riconosciute (l’altra è il pecorino delle Balze Volterrane) che determinano la straordinaria crescita della Dop Economy toscana e del paniere regionale con 34 formaggi inseriti tra i prodotti agricole tradizionali.
Ma a minacciare il pecorino toscano, e più in generale la produzione di formaggi regionali, sono il fenomeno insostenibile delle predazioni a danni dei pastori che hanno contribuito alla chiusura di una allevamento ovino da latte su tre dal 2009 (-33%) e dell’italian sounding, che ha trovato nel web e nell’e-commerce un nuovo sconfinato canale commerciale. Il pecorino toscano Dop è il secondo prodotto toscano a denominazione di origine per numero di casi di inserzioni web irregolari sventati dall’Ispettorato Centrale Repressioni Frodi del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste in sei anni. Un’altra minaccia arriva invece dall’Europa e dai nuovi sistemi di etichettatura a semaforo come il Nutriscore che – sottolinea Coldiretti Toscana - è infatti fuorviante, discriminatorio ed incompleto, finendo paradossalmente per escludere dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire invece prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta. I sistemi allarmistici di etichettatura a semaforo – continua Coldiretti Toscana – si concentrano esclusivamente su un numero molto limitato di sostanze nutritive, ad esempio zucchero, grassi e sale, e sull’assunzione di energia senza tenere conto delle porzioni, escludendo dalla dieta ben l’85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine e le eccellenze della Dieta Mediterranea.
“Se vogliamo difendere i primati delle nostre eccellenze dobbiamo mettere l’agricoltura e gli agricoltori al centro delle scelte del nostro paese in Italia ed in Europa. – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana – E’ in atto il più grande attacco della storia al nostro Made in Italy e alla nostra identità e storia agroalimentare. Davanti abbiamo sfide difficili come la battaglia contro il cibo sintetico. Non ci sono solo la carne ed il pesce, tra i prodotti sintetici che potrebbero presto arrivare sulle nostre tavole c’è anche il latte ingrediente chiave per produrre i formaggi. Per contrastare questo scenario abbiamo raccolto, solo in Toscana, 30 mila firme, 350 mila a livello nazionale, per promuovere una legge di iniziativa popolare che vieti la produzione e la commercializzazione di prodotti sintetici nel nostro Paese”.