A Palazzo Aldobrandeschi “Storie di Resistenze, dieci screziature di nero e altre ombre”

Sabato 11 gennaio, a partire dalle ore 16:30 in Sala Pegaso presso il Palazzo della Provincia, il primo appuntamento pubblico del 2025, anno in cui di celebrerà l’ottantesimo della Liberazione, organizzato dalla Sezione “Carla Nespolo” dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia insieme ad Oriano Negrini e Sandra Zanelli per un evento che avrà al centro il racconto di episodi di “storia contemporanea” maremmana.

Grosseto: «Esistono storie di violenze, di soprusi, di morti − ricorda Daniela Castiglione, Presidente della Sezione ANPI "Carla Nespolo" − che sono rimaste sepolte sotto dita e dita di polvere negli archivi del tribunale di Grosseto, dove, nel secondo dopoguerra, sono stati celebrati i processi ai fascisti che ne sono stati i protagonisti. Storie di violenze, rastrellamenti, omicidi avvenuti nella nostra provincia, dove il sangue delle vittime ha macchiato la Maremma da nord a sud. Da Follonica a Manciano, da Grosseto ad Orbetello».

Oriano Negrini e Sandra Zanelli, cancelliere del tribunale di Grosseto, ex archivista e appassionato di storia il primo e funzionaria del tribunale la seconda, tornano adesso in libreria con una nuova raccolta di storie: “Storie di Resistenze. Dieci screziature di nero e altre ombre”, che prosegue il cammino avviato con l’approfondito studio del fascicolo sull’omicidio della partigiana Norma Parenti.

A distanza di un anno e mezzo dall’uscita de “L’ultimo giorno insieme a Norma Parenti”, sabato 11 gennaio alle 16:30, Negrini e Zanelli presenteranno il loro ultimo lavoro edito per i “tipi” di Betti.

I libri di storia raccontano le grandi stragi operate dai nazifascisti, ma dei piccoli eroi resistenti, quelli che hanno cercato di opporsi alla barbarie anche nei borghi della Maremma, denunciando pestaggi, testimoniando nei casi di omicidi, in pochi ne hanno parlato: «Ci sono stati tantissimi altri episodi anche nella nostra provincia – spiega Sandra Zanelli – che non vogliamo che siano dimenticati. Atti che sono avvenuti fin dal nascere del fascismo, non soltanto alla fine della guerra».

Dieci di questi sono stati ricostruiti attraverso i fascicoli trovati nell’archivio del tribunale di Grosseto. Fascicoli a volte difficili da leggere e decifrare, pieni di fogli scritti a mano, qualche volta anche a matita.

«Sono dieci episodi, quelli che abbiamo selezionato – aggiunge Zanelli – che testimoniano la voglia di resistere. Sono piccole storie che raccontano il coraggio di denunciare di uomini e donne che hanno vissuto clima di vessazione e di violenza diffuso in quegli anni anche nella nostra provincia».

La morte del Tenente Gino, quella degli antifascisti calpestati e uccisi in pieno centro. O quella di Giuseppe Manzo, salvato da una monetina che teneva nella tasca della giacca. E ancora, l’improvvisa scazzottata alla partita di calcio tra San Donato e Paganico del 4 novembre 1945 e il delitto orchestrato da Cecilia Menichetti a Castell’Azzara che fece uccidere il marito del quale non era più innamorata, Igino Contorni.

«Ogni caso presenta una propria specificità – spiega Negrini – noi abbiamo cercato di ricostruire, attraverso i documenti presenti nei fascicoli del tribunale, gli episodi più significativi, che raccontano un clima di violenza e di soprusi che non si è arrestato neanche con la fine della guerra».

Storie di resistenze, storie di tutti. Non un libro di storia ma la narrazione, quasi fosse cronaca giudiziaria, di dieci storie di Resistenza che vale la pena non lasciar sbiadire come le pagine dei fascicoli.

Le interviste agli autori ed il successivo dibattito in Sala Pegaso di sabato 11 gennaio, a partire dalle 16,30, saranno curati dai giornalisti Francesca Gori di MaremmaOggi e Luciano G. Calì di Patria Indipendente.