Grande successo per la mostra Stile Cappiello a Le Clarisse
Grosseto: Si è conclusa con grande affermazione la mostra “Stile Cappiello” al Polo Culturale Le Clarisse a Grosseto.
Una esposizione molto interessante che partendo da una generale considerazione sui manifesti pubblicitarie il loro impatto socio-culturale, arriva a descrivere la città di Grosseto nel secolo scorso.
Nella Sala Conferenze “La rivoluzione dello Stile Cappiello” spiega come, dalla fine dell’800, i manifesti pubblicitari siano diventati un elemento importante del mondo artistico e riflettano i cambiamenti della società occidentale industrializzata e sempre più di massa.
La presenza di opere di Leonetto Cappiello è significativa, in quanto è considerato il più importante artista nella cartellonistica pubblicitaria in Italia. In mostra, fra gli altri, ci sono manifesti di Cinzano, Contratto, Campari, Cachou, il famoso Cioccolato Klaus e anche una caricatura di Puccini, suo amico nei tempi parigini.
Ci sono anche i cosiddetti “Bozzetti Saporito”, due pezzi unici per la prima volta in esposizione. Non furono mai trasformati in manifesto perché la siciliana Ditta Saporito fece fallimento e quindi non si svilupparono mai.
Nato a Livorno nel 1875, Cappiello presto emigra a Parigi, dove trova lavoro presso i più importanti giornali francesi, come disegnatore e caricaturista. Incontra e diventa amico di Puccini. Nel 1903 realizza il manifesto per Chocolat Klaus che rivoluziona i canoni della grafica. Nel 1914 riceve la Legion d'Onore francese. Viene richiamato alle armi nella Prima Guerra Mondiale.
Nel 1918 fu licenziato dalla Vercasson per motivi politici e gli subentrò Jean d'Ylen. Nel 1921 fonda a Torino la ditta Les Nouvelle Affiches. Nel 1922 la Biennale di Venezia gli dedica una mostra personale con ben sessanta opere. Dagli anni ’20 inizia una proficua collaborazione con la Campari. Nel 1930 prende la cittadinanza francese. In seguito a una malattia, muore a Cannes il 2 febbraio 1942.
Cappiello fondò un vero e proprio stile, tanto che ancora oggi esistono scuole di design a lui intitolate. Lo Stile Cappiello è basato più sui valori formali che sulle qualità descrittive dei prodotti, usando elementi innovativi, e tra questi il cosidetto “personaggio –idea”, che da riconoscibilità immediata al prodotto.
Al Polo Culturale Le Clarisse, nella Sala 1, è allestito “Prima degli anni Venti”, in cui si fa riferimento alle origini della cartellonistica d’arte italiana.
Assieme ad altri artisti Cappiello è stato uno dei padri della moderna cartellonistica pubblicitaria italiana. Infatti, in questa sala si possono ammirare opere di Adolf Hohenstein, Leopoldo Metlicovitz e Marcello Dudovich, Osvaldo Ballerio e Giorgio Kiernek.
Seguaci della cultura figurativa simbolista e liberty, dalle linee chiare, i colori brillanti, i riferimenti mitologici, le atmosfere di quel periodo storico risaltano nelle straordinarie opere di questi artisti. Di cui ancora oggi si fa uso, in particolare i manifesti di Metlicovitz per le opere di Puccini, come Turandot, Madama Butterfly e Tosca, vere e proprie icone per la musica classica.
Nella Sala 2 dal titolo “Campari” si fa riferimento alla lunga e proficua collaborazione di Campiello con la Campari di Milano. Fondata nel 1860, trova il suo successo con Davide Campari, quando apre gli stabilimenti di Sesto S. Giovanni (Mi) nel 1904 e inizia la produzione del Bitter (rosso) e del Cordial (bianco), mentre il Campari Soda (1932) arriva più tardi.
Cappiello crea fra le immagini più importanti della pubblicità e contribuisce in modo rilevante al successo della Campari, assieme ad altri artisti in esposizione come Marcello Nizzoli e Fortunato Depero. Quest’ultimo in particolare è stato anche il creatore dell’iconica bottiglietta del Campari Soda ad oggi ancora in utilizzo e che si può trovare in tutto il mondo.
Nel Coro Pensile della Chiesa, la sezione “Altri Maestri” presenta opere di, Dudovich, Mauzan, Seneca, e Sironi, che sviluppano lo stile Cappiello in chiave futurista e art decò, non solo ovviamente sulla cartellonistica, ma anche in altri modi, come per esempio le scatole di latta esposte di “Sepo” Pozzato e D’Ylen.
Infine, nell’ultima sezione, “Grosseto da borgo a città”, si può comprendere il significato che la cartellonistica ha avuto sulla Maremma in generale.
Un bel video documentario, che mostra come anche a Grosseto nei primi del Novecento siano arrivati i manifesti pubblicitari, segnando l’inizio di un cambiamento nel passaggio del borgo rurale ad ambito cittadino.
Fino agli anni Venti, l’unico manifesto era quello dei Magazzini Gualandi.
Poi arriva lo stile Cappiello che si sviluppa in tre momenti importanti: negli anni Venti con manifesti di Dudovich, Mauzan, Mazza e Malerba, mentre negli anni Cinquanta viene usato uno stile misto francese/italiano con Seneca, Mingozzi, Castiglioni Edel e Lalia.
Negli anni Sessanta, però, c’è un calo fisiologico dei manifesti pubblicitari. Ma negli anni Settanta, Aulo Guidi fonda la prima agenzia grafica e pubblicitaria di Grosseto.
Infine, in un angolino in fondo al corridoio, ci sono dei manifesti per il cinema imbustati e un catalogo su Mimmo Rotella, artista famoso in tutto il mondo, legato al movimento del Nouveau Réalisme e della Pop Art internazionale. A lato è presente una lettera scritta a mano indirizzata al Prof. Gianfranco Elia, in cui l’artista ringrazia per l’invito a partecipare ad una mostra organizzata dal Comune di Grosseto (1961).
Questa particolare collocazione fa ricordare i manifesti che venivano risistemati al Cinema Splendor, nel retrobottega, da un signore anziano che si poteva vedere all’opera dalla strada attraverso la porta che lasciava aperta.
Il fatto che Rotella sia sistemato in disparte, da l’impressione che gli spazi de Le Clarisse siano già insufficienti a contenere la quantità di opere del fondo in possesso. Come era prevedibile del resto, in quanto la produzione artistica moderna e contemporanea è massiva.
La mostra “Stile Cappiello” al Polo Culturale Le Clarisse, Grosseto, è stata una ventata di aria rigenerante che conferma l’esistenza da tempo di un terreno artistico molto fertile in Maremma che aspetta solo di emergere.